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182 LA BELLA E SANTA RIFORMA CONOSCERE SE STESSI Onde attendevano del continuo a mortificarsi e ingegnarsi di conoscere da dovero se stessi e la loro viltà, desiderosi insieme - mente che d'altri ella fosse conosciuta. E come essi per se mede– simi, ben conoscendosi, si disprezzavano, cosi all'incontro si allegravano di essere da altri conosciuti per tali ed esserne disprez– zati. E di qui nasceva che di qualsivoglia cosa che in sinistro av– venisse, non si turbavano, prendendo il tutto dalle giustissime e santissime mani di Dio (I, 266). TANTO SI DAVA ALL'UMILTA' Bartolomeo da Spello tanto si dava all'umiltà, che tutte le ragaz– zerie del luogo le voleva fare per se stesso, lavando le scudelle, i panni, spazzando il luogo. Egli faceva l'orto, lavava i piedi ai frati, e simili atti di umiltà. Nè voleva che altri facesse queste cose (III, 26 o). ESEMPIO COSÌ VIVO D'UMILTA' E perchè io aveva udite certe cose spirituali molto belle dal P. F. Francesco da Iesi, fu cosa incredibile con quanta santa importunità mi fu attorno Angelo da S. Angelo in Vado, chè io gliele insegnassi ; chè per essere giovinetto mi vergognavo di vedere quel Padre di tanta santità pregare me, che non ero degno di manco parlargli inginocchioni. E tanto fui edificato dell'umiltà di quel servo di Dio, che non mi parve mai di aver visto un esem– pio cosi vivo di umiltà, come io vidi in quel venerando Padre (III, 56). L'HO PUR VINTA ! Bernardino da Monte dell'Olmo, quantunque fosse dottis– simo, mai diceva una parola latina. E questo lo faceva per umiltà. E sentendo una volta un valent'uomo disputar con un medico, gli venne tentazione di arguir ancora a lui. E vidi che fece un po-

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