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DIO TI SALVI SANTA UMILTÀ 181 e l'Offizio e far le orazioni ordinarie ; tutto l'altro resto del tempo lo spendono in cose di poco merito. Io sempre ho un cancro al cuore, che ho paura di non mi dannare, nè mai mi pare di fare quello che io potreii> (III, 62). PADRE, TENETEVI FORTE! E ritornato Bernardino Ochino al luogo, F. Francesco Ca– labrese, predicatore e Padre molto da bene, che era suo compagno, gli disse:« Padre, tenetevi forte, chè state in gran pericolo! Ohimè! che favori grandi sono questi>>! - Rispose il Siena:(< Questi santi Prelati l'hanno per creanza queste cerimonie, lo fanno a loro stessi». Non fu però se non un avviso che Dio gli dava per quel buon Padre, che ritrovandosi in tanta altezza di credito e di favori, aveva di bisogno di una profonda umiltà, dalla quale fu giudicato di poi che lui ne fosse privo, e per la superbia Dio lo lasciasse ca– dere, siccome si narra nella Leggenda dei tre Compagni del Padre S. Francesco, che essendo nella Religione nel suo tempo un gran predicatore, il quale per la molta grazia che egli aveva nel pre– dicare era chiamato l'apostolo di Cristo, e dopo non molto tempo miserabilmente usci dalla Religione. E quando fu domandato al Padre S. Francesco da chè fosse venuta la sua rovina, per– chè pareva tanto virtuoso e si ben adornato di ogni buon costume che da tutti era reputato santo, e nondimeno cosi miserabilmente era caduto, rispose il Serafico Padre S. Francesco : << Figliolo, buona è la povertà, la obbedienza, la castità, e buone tutte le virtù, le quali però, se non sono fondate nell'umiltà, poco o niente valgono)). Cosi fu giudicato del misero sgraziato Fra Bernardino Ochino, che ritrovandosi in tanti favori, non fosse fondato nell'umiltà santa (II, 432). E ci fu ammaestramento grande di non ci fidare mai più delle lusinghe del mondo e appresso star continuamente nel ti– more di Iddio, fondandoci tuttavìa in vera umiltà, considerando che Bernardino da Siena, ·ùomo dottissimo, vecchio nella Reli– gione Francescana, in tanto credito di ognuno, cosi miserabil:. ·mente essere caduto (II, 455).
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