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DIO TI SALVI SANTA UMILTÀ r77 per amor di Gesù Cristo e per difensione della nostra Congrega– zione. E da questo mossi, siamo venuti a Vostra Signoria III.ma a pregarLa che voglia far intendere a quei Padri che li invitiamo a disputare con esso noi innanzi al Sommo Pontefice e in presenza di tutto quel sacro concistoro ; e vogliamo provare ~ sostentare che tutto quello che abbiamo fatto e facciamo intorno alla nostrà Riforma, tutto è da noi bene e santamente fatto, e non dovevamo altrimenti fare per sicurezza della nostra coscienza e osservanza della promessa Regola. Sopra le quali cose eccoci parimenti non solo apparecchiati, ma prontissimi a fare quanto abbiamo detto. E venendosi a questi frangenti, discopriremo ·con tal disputa macchie tali che meglio sarebbe per loro di non avere mai cosi sboccato contro di noi». - A questa partita rispose il Cardinale : « Che potrete mai dire .contro quei Padri ll? - Rispose il Padre Generale : « Mi comanda Vostra Signoria che io a Lei manifesti quello che dir si potrebbe, e si dirà eziando fo presenza di tutto il mondo»? - Disse il Cardinale che egli e gli altri due Padri ancorai se parlar volevano, dicessero pur quello che dir potevano, e non si lasciasse addietro cosa alcuna. - Risposero i Padri : « Noi siamo certi che Vostra Signoria ama quei Padri l>. - Rispose il Cardinale, voltandosi al Padre Generale : « E io sono certo che voi anco li amate e che siete loro come padre amo– revolissimo, per essere stato tanti anni voi tra di loro)). - Rispose il Padre Fra Bernardino : << Però io vengo a parlare con fiducia, acciocchè Vostra Signoria Ill.ma provveda e a loro •e a noi». E di più incominciò il detto Padre a dire le cose che eglino fa– .cevano. E tanto disse che il Cardinale fu benissimo capace, che quei Padri avevano il torto. E cosi benissimo ragguagliato Monsi– gnore della verità, non più favori quei Padri contro la Congrega– zione dei Cappuccini ; ma tutte le volte che gli occorreva di par., Iarne con Cardinali e con altri, sempre parlava in favore nostro. E non poco si divulgò nel volgo le falsità di alcuni poco avve– duti e mal costumati di quella santa Religione, senza colpa dei buoni. E gli fu messo tal freno, che non cosi sfrenatamente ne La bella e santa Riforma I2
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