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INTRODUZIONE xm qiianto abbiamo premesso non gioverà soltanto a far conoscere l'Or– dine ne' siioi inizii, ma gioverà a darci .iina migliore idea del nostro Cinqiiecento e dell'Ital1:a religiosa d'allora. Molto siamo stati calitn– niati, denigrati, offesi, noi italiani, da qiianti stranieri e poi italiani, ci negarono persino ogni sentimento religioso. Si affermò che non avemmo riforma, perchè non avevano citar cristiano: nientemeno I Gl'Italiani, si è detto, erano allora tiitti scettici; e certo che non piiò dirsi altrimenti, qiiando si legge iinicamente l'Aretino, o l'Ariosto o il Machiavelli; qiiando si giiarda ad Alessandro VI, Giiilio II, Leone X e Clemente VII come signori della corte più splendida d'al– lora.Ma non tiitti gl'Italiani vivevano come i cortigiani e le . ... come dire? come i personaggi dell'Aretino ..Italiani erano anche i primi Cappiiccini, nè si piiò dire che fossero scettici, irreligiosi; e da loro nacqiie un forente Ordine, una fiorente vita religiosa. La terza osservazione che noi volevamo premettere per l'appiinto è qiiesta: qiti, in qiieste pagine, assistiamo alla nascita d'una fami– glia religiosa tra le più potenti della Chiesa moderna. Il dotto Editore ha sapiito, con una maestria che è soltanto sua, scegliere e radunare tutti quei testi che possono dirci l'anima segreta e palese, profonda e potente della futura meravigliosa fratellanza di questi scalzi romiti e predicanti, che sono stati i Cappuccini. In realtà, l'Editore ha saputo mettere, per così dire, al sole le dure e candide e robuste radici dell' al– bero cappuccino. Ci ha dimostrato, con le parole originali dei primi cronisti, quale fosse la loro preghiera, quale la loro austerità, quale la loro giornata, quale la loro casa, qiiali i loro viaggi, quali le loro angustie, quale la loro gioia; di che vestissero, di che si nutrissero, come parlavano, come sopratutto tacevano. Nessuna parte della loro vita non ci è detta. Veniamo a sapere persino dei loro difetti, delle loro inqitietudini, dei loro travagli; e quanto, per giimgere all'altezza che toccarono, dovettero patire ingiustamente e giustamente. Coloro che si immaginano dover tutto essere santo nelle origini d'una santità, diinno segno piuttosto d'un ingenuo desiderio che non d'una intelli– genza matiira. Come nelle origini francescane, così nelle origini cap– pitccine, le ombre fan11,o più cara la luce; ma ombre ci furono. E per non parlar sempre a quelli che son fuor-i della Chiesa, e sono contro ta Chiesa (tanto più che propr-io loro ci ascoltano meno);

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