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INTRODUZIONE XI messo la santità tra i fatti deteriori, perchè non di p11tra i·ntelligenza nè di p11tra azione. N O'Y.- si sono calcolati i Santi, se non q11tando hanno scritto pagine memora7:Jili oppu,re qitando hanno influito nella storia civile; allorquando so;-1,0 stati santi, ma senza rifiessi letterarii o ci– vili, non sono parsi der;no di considerazione. Eppure, molti movimenti dei più grossi della storia, oltre che dalla politica, dell'economia, dalle arti, sono nati dalla santità - anche la più solitaria e astratta. Ponendoci innanzi al primo gruppo dei Cappuccini, noi abbiamo l'obbligo di addentrarc1 nella loro anima, di stitdiare la loro vita. Pare incredibile che sull'i1ùio di quel secolo fastoso e facoltoso di ogni facoltà, uno sparuto gr:ippetto di poveri frati iniziasse qualcosa come i Cappuccini; pare f-icredibile, ma è vero. E' che quei r11tvidi frati avevano anime grand1".ssime, eroicamente forti. Quale fosse il carat– tere diminante di que:ota loro vita, noi lo vediamo dalle pagine dei primi storici: da questg pagine, anche sole. Intanto, ebbero unz figitra loro, inconfondibile. Nessuno avrebbe scambiato un cappucdno con im altro frate o religioso. Nessuno non si avvedeva della loro i•1,dividualità spirituale. Se restano, sulle prime, ignoti al gran mondo, ben presto lo interessano da vicino, lo sorpren– dono, lo attraggono. Incominciano une,;,.,do due caratteri che sembrano opposti, ma che sono i due poli di un'anima cristiana, quando è sincera e profonda : la solitudine, e la predicazione. È innegabile nei primi Cappuccini una predilezione, q11tasi una tentazione per l'eremitismo. Sono ere– miti d'austerissima vira. Riesumano, in quella società tanto comples– sa, le durezze del primo monachismo dall'Egitto ai paesi. celti. Se Gesù cominciò nel desi.rto, se Paolo cominciò nel deserto, se ogni san– tità comincia dal dese.:rto, dobbiam dire che i Cappuccini comincia– rono alla stessa maniera; e se la fase eremitica quasi assoluta e troppo rigida, fu superata m,,lto presto, perdurò tuttavia nell'anima e nella fisionomia dell'Ordine l'impronta di quella prima esperienza. Non mi sarebbe difficile spigolare esempii e detti da queste pagine, in prova di quanto affermo :""mt1, il lettore li leggerà da sè; senza bisogno che io glieli citi. Basta che rq,mmenti questa osservazione, leggendo il libro : e"'·ne avrà le"'prove. On una vocazione eremitica nel primissimo Cin– quecento è quel che d1 meno dovremmo attenderci, da come l'attuale storiografia ci presenta quel secolo.

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