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INTRODUZIONE IX vista solamente i fatti e gli scritti, gli uomini e gli aidori che a una tale concezione giovassero. Tipico il caso del Savonarola: si è visto, di lui, unicamente e precipuamente il lato antipapale. Ma egli fu uomo di vita spirituale intensa, e la sua polemica contro Alessan– dro VI fu appena un episodio disgraziato, quantunque fosse il più clamoroso e gli costasse in ultimo la vita. Ma San Filippo Neri lo amò, non per ragioni di consenso politico, ma perchè lo riteneva un sant'uomo : ed è questa l'essenza della sua figura. Voler far servire l'Umanesimo e poi la Rinascita alla Riforma è per noi arbitrario; e se tedeschi e inglesi lo /anno, pazienza; ma che, sulla loro falsariga si mettano pure gli italiani (e ci si sono messi da un secolo, essendo spiritualmente figli del protestantesimo europeo e della cultura tede– sca e inglese), questo non si comprende. Un secolo che va da Caterina da Siena al Savonarola., non è un secolo ribelle alla civiltà cristiana, anzi cattolica. Tra la nascita della stampa e il r530, il numero dei libri di pietà cattolica supera di gran lunga il numero di tutti gli al– tri libri stampati. Lo stesso è accaduto per quel periodo che noi, sull'esempio dei pro– testanti, abbiamo battezzato per Controriforma. Tutto si dovrebbe ri– tenere - tutto ciò che si attribuisce alla Controriforma - come qual– cosa che è nato dal desiderio, anzi dalla necessità di contrastare e con– traddire la Riforma; e diminuirla, umiliarla, annientarla se pos– sibile. Che non poco sia nato da codesto, si può anche ammetterlo; ma che, dato e non concesso il rimanente, sia nata da reazione la san– tità che fa grandissimo il Cinquecento, noi lo neghiamo risolutamente. C'è stata 11tna Riforma protestante, la quale ha fatto di tutto per turbare e deviare la riforma cattolica che era in atto: alla Riforma Protestante si oppose il moto delta Controriforma cattolica, ma, prima di questo moto, va studiata la riforma cattolica: Per lo meno, va affermata, se si vuol comprendere qualcosa fra il I450 e il I550- ll moto che ha inizio dai primi Cappuccini, è spiritualmente an– teriore alla Riforma, e indipendentissimo da essa. A nessuno verrà in mente di sostenere che Matteo incominciò, per contrapposizione a Lutero. Nel suo cuore si maturò la partenza, per ragioni intime; e se ragioni esteriori ci furono, queste furon tutte d'un'altra natura: ragioni di vita reUgiosa, proprie del francescanesimo, anzi della famiglia francesçana degli Osservanti. Come c?al seno dei Com)entua?f,

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