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Si dovette un giorno rappresentare dagli studenti del Monte un dramma sacro, e padre Ignazio era tra gli attori. Non vi mancava neppure l'arlecchino che, a un certo punto, doveva discutere animata– mente con il nostro Beato, con buffa briosità. Ma l'arlecchino, indul– gendo troppo alla sua mimica improvvisatrice, sulla scena lasciò correre a padre Ignazio una guanciata fuori programma. Questi non s'arrestò per nulla nel suo dialogo, ma v'introdusse pure lui una parentesi improvvisata: « Beh, fratello mio; studia meglio la tua parte, ché cotesto tuo gesto non è indicato nel copione! ». Chiusa così la parentesi continuò sereno la sua parte •. Scienza dei Santi Dacché don Belvisotti s'è trasformato in padre Ignazio, si delinea in lui sempre più chiaramente la visione francescana della scienza, nata dal continuo studio di conformarsi allo spirito e all'esempio del padre san Francesco. Nella sua vita sacerdotale, cosi come gliela determinò l'obbedienza, padre Ignazio, come non disprezza, cosi non si mostra mai avido di scienza libresca. Preferisce studiare a lungo il Crocifisso, suo libro di testo dal quale non stacca mai lo sguardo. Aveva letto e ritenuto come dette a sé le parole del padre san Fran– cesco: Anche un gran chierico, entrando nell'Ordine, deve in certo modo rinunziare al suo sapere, per poter, spoglio di questa specie di possessione, offrirsi nudo all'abbraccio di Cristo Crocifisso (T. CELANO: Vita II, parte 24, cap. 146). Della scienza umana sapeva servirsene senza asservirsi, perché si dava premura di orientarla tosto al grande fine della carità. Si ispirava alla valutazione di san Francesco: « L'uomo di scienza tanto sa, quanto fa ». Temeva che la scienza, specie in un religioso, che non si attenesse a questa regola, diventasse maledetta: « Maledetta la scienza che non sfocia nell'amore ». Dopo il corso di pastorale e di eloquenza al Monte, i discepoli venivano esaminati e gli idonei erano promossi dal Superiore generale al ministero della predicazione, mediante regolare patente, una specie di laurea che conferiva un titolo di preminenza e di privilegi. 59

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