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I Cappuccini al Monte Di quel poggio solitario, che aveva conosciuto la violenza delle armi e l'anelito delle anime, il Duca di Savoia Carlo Emanuele I volle farne un fortilizio dello spirito. Perciò, nel 1583, vi chiamò i Padri Cappuccini. Sopra i massicci muraglioni del vecchio baluardo fece costruire per loro un convento, affinché... con la loro vita contemplativa e apostolica, fossero essi stessi un nuovo baluardo contro tutte le forze del male 2 • Contemporaneamente il Duca volle pure dare una sede più deco– rosa a Santa Maria del Monte con un tempio degno della Vergine Assunta e della magnificenza dei Duchi di Savoia. La minuscola cappella fu sostituita, verso il 1611, dall'attuale chie– sa che è la prima opera torinese dell'architetto orvietano Ascanio Vittozzi. L'edificio semplice e austero a croce greca fu poi, tra il 1634 e il 1638, completato e decorato dall'architetto reale Amedeo di Castel– lamonte; nel 1656 mons. Beggiamo, Vescovo di Mondovi, lo consacrò dedicandolo a san Maurizio soldato martire della Legione Tebea, eletto Patrono della Provincia Cappuccina Pedemontana•. Per tal modo il Monte, prima tonante di bombarde, si udì echeggiare delle salmodie che, giorno e notte, si dialogavano dagli umili figli del serafico Francesco d'Assisi. Né i Cappuccini del Monte si limitarono al canto dei salmi. Quando le pestilenze del 1598 e del 1630 infierirono su Torino e nel Piemonte, essi scesero dal loro convento, si sparsero tra gli appestati a portar loro l'aiuto materiale e spirituale 4 • Se il Re Carlo Emanuele III voleva le sue milizie obbedienti come tanti cappuccini ", questi, a loro volta, volevano essere una milizia scelta e generosa nel difendere la Fede, minacciata dall'eresia nelle valli del Piemonte. Il Monte fu il vivaio dei nuovi missionari che s'irradiarono per le vallate subalpine, nelle numerose stazioni di Missione: milizie pacifiche della parola e dell'esempio, che conservarono o riportarono 57

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