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L'Ordine francescano dei Minori Cappuccini ha presentato i campioni della sua santità tradizionale nelle canonizzazioni e beatificazioni di questi ultimi anni. Giovanni XXIII, il 19 marzo 1959, conferiva il titolo di dottore della Chiesa a s. Lorenzo da Brindisi (r 1619); questo santo nella sua eminente personalità di studioso, maestro, pole– mista, di oratore, di difensore della civiltà cristiana ed europea sul campo di battaglia e nella diplomazia internazionale, di superiore, dai gradi più ordinari a quello supremo di ministro generale, riassume ad alto livello l'attività e la missione del– l'Ordine in tutti i tempi. La S. Sede iscrivendolo, dopo il col– laudo dei secoli, nell'areopago del magistero ecclesiastico, riconfermava all'Ordine la vitalità ed il merito di servirla nella cultura, nell'azione apostolica, nella santità. Tuttavia la canonizzazione di tre fratelli laici, ossia religiosi non sacerdoti, nel 1934 del bavarese s. Corrado da Parzham (t 1894), nel 1951 del sardo s. Ignazio da Laconi (-1' 1781), nel 1963 del genovese s. Francesco Maria da Camporosso (t 1866), poneva in primo piano l'efficienza più popolarmente francescana d'una santità che si era maturata negli uffici molto modesti, anzi oscuri, di portinaio, di questuante, in rapporti sociali quasi inavvertiti e senza incidenze storiche. Anche la beatificazione nel 1962 del lombardo Innocenzo da Berzo (t 1890) dovette sorprendere lo stesso sacerdozio di questo fraticello, che l'aveva sottratto con pudore a tutti i com– piti ministeriali di qualche rilievo e responsabilità, per concen– trarlo in una interiorità schiva e sfuggente a manifestazioni esteriori impegnative. III

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