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NOTE ' Morì il 22 ottobre 1715. Virt. Summ. obiection., pag. 11. « Il 14 maggio 1713 il Consiglio Comunale, pre– sieduto dal sindaco Orazio Bosso, nominò Ca– nonico Rettore dell'insigne Collegiata don Lorenzo Maurizio Belvisotti. Non si parla poi della rinunzia di lui; ma dal fatto che, dopo 4 mesi, risulti già eletto il successore, si rende evidente la sua rinuncia ». • Doc. 52: « Avendo quei signori il giuspa– tronato d'una parrocchia facoltosa, la vollero, in riconoscenza, conferire al Belvisotti, e gli ottennero facilmente le debite patenti» (P. Giuseppe Maria da Crescentino). ' N. B. Nel 1715 risultano Patroni della chiesa parrocchiale di Casanova i fratelli: An– tonio Francesco Saverio; Giorgio Filippo; .Abate Antonio Giacinto e Giovanni Ascanio Avogadro, figli del conte Giuseppe Maria (1647-1704). Il primogenito Antonio France– sco Zaverio, con atto notarile del 23 settem– bre 1715, nominò alla pievania di Casanova don Lorenzo Maurizio Belvisotti, riservandosi il diritto di un'altra nomina qualora l'anzi– detta non avesse potuto sortire il suo effetto, e fatta riserva di una pensione annua di dieci doppie, con beneplacito della S. Sede, a fa. vore dell'abate Antonio Giacinto Avogadro di Casanova, fratello del suddetto; e costitul suo procuratore l'avvocato Giov. Agostino Belletti di Vercelli. Questi presentò ,(24 settembre) al Vicario Capitolare can. Giac. Antonio Cusano l'atto di nomina a favore del Belvisotti, e, alla stessa data, il Vicario capitolare emanava contra prtetendentes. Con successivo atto no– tarile (13 genn. 1716) anche l'abate Antonio Giacinto Avogadro, a nome pure del fratello Ascanio, nominava alla ,parrocchia di Casa– nova - con la riserva della pensione, come sopra - don Belvisotti. Ma nel frattempo il conte di Casanova An– tonio Francesco Giuseppe Avogadro aveva nominato alla vacante pievania il Rev.mo don Francesco Giacinto Lanza di Ronco. E questa ultima nomina fu approvata dall'abate Giu– seppe Felice e dal cav. Giacomo Antonio .34 Avogadro, zio e nipote (Atto notarile 9 marzo 1716). " Con atto notarile, .rogato a Chieri da Francesco Tommaso Goffi, il 10 giugno 1716 don Belvisotti dice che: ...non volendo, « ex certis causìs animum suum moventibus, et praecipue ob ejus in– gressum religionis, hujusmodi nominationis et praesentationis beneficiis frui, gratias impri– mis de hujusmodi agens dominis fratribus de Advocatis Casanovae »... Spontaneamente fa atto di rinuncia. In quorum fidem me manua– liter subscripsi: Prater IGNATWS a S. Aga– tha Novitius Capuccinus, in saeculo nomina– tus Laurentius Mauritius Belvisotus. Le ragioni del vassallo Antonio Francesco Saverio trionfarono su quelle del signore feu– dale Antonio Francesco Giuseppe, giacché in seguito alla rinuncia del Belvisotti, il sud– detto vassallo Antonio Fr. Saverio, con i fra– telli, nominarono un terzo: don Domenico Bonifazio Maria, il quale rimase investito del– la Pievania di Casanova con lettere di colla– zione del 7 novembre 1716. • Summ. 22. « ... Conseguita una parrocchia, la lasciò senza averne nemmeno preso il pos– sesso, per entrare in religione ». 7 S. 228: P. Innocenzo da Niella. 8 Doc. 247: P. Paolo Francesco da Gassi– no, n. 4 b. e n. 85. 0 Doc. 88: « Invece di assumere la parroc– chia, par.ti immediatamente per vestire l'abito dei cappuccini>~ (G. Domenico Quallio). La narrazione compendiosa del Quallio dev'essere completata con la .notizia più particolareggiata che segue: « Prima di portarsi al Convento di Chieri, passò per Casanova a prender stazione nella chiesa parrocchiale ». Quindi la espres– sione: « Don Belvisotti, dopo il colloquio con il padre Provinciale, parti lieto per la sua nuova destinazione senza punto ritornare in patria » è da intendersi in senso stretto della sua patria di Santhià, nelle cui vicinanze do– vette passare per recarsi a Casanova (Vita, pag. 6). Cfr. Virt. Summ. obiectionale, pag. 10.
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