BCCCAP00000000000000000000795

Ma... perché smettere quel genere di vita sacerdotale che da un sessennio percorreva con tanto onore e con tanti frutti? E perché abdi– care a quella parrocchia, a cui era stato chiamato dalla fiducia di una ragguardevole famiglia? « Sento una voce... » Certi attimi della vita valgono un'eternità, e don Belvisotti sa che in quel colloquio si decide del suo avvenire nel tempo e forse nell'eter– nità. Davanti alle obiezioni del padre Provinciale, egli trepida sull'esito della sua richiesta, ma è deciso a lottare sino a travolgere ogni resistenza. La concitazione dell'animo lo spinge a una confidenza che ci rivela le profondità mistiche del suo spirito. Ascoltiamo le sue parole: Padre Provinciale, sl: ho meditato bene su quanto lei mi dice: ed è quanto mi hanno pure obiettato i padri Gesuiti. Però mi perdoni, Padre, se debbo opporre che su questi consigli il mio cuore non riposa: nelle opere della mia vita sacerdotale, io costato di aver sempre fatto la mia propria volontà: il che mi rende malsicuro. Ammirabile sincerità del postulante! Ma egli teme ancora che quel– l'assillo del suo spirito sia ritenuto dal padre Provinciale uno scrupolo inconsistente. Torna perciò all'assalto, e, facendosi maggior violenza, svela, in tono di supplica, il suo segreto più delicato: cioè quella voce intima che da tempo lo assilla, senza lasciargli dubbio che essa sia Voce di Dio. Sento, padre molto reverendo, sento nel mio cuore una voce che sempre mi ripete: per servir Dio a dovere, tu devi fare la divina volontà, assoggettandoti alla obbedienza". Dinanzi a queste ragioni, il padre Provinciale dovette farsi forte per non tradire la commozione che gli riluceva negli occhi. Si vide disarmato: gli parve disumano indugiare in ulteriori schermaglie per tenere dolorosamente sospeso un animo così schietto, generoso e... tor– mentato da quella Voce! Come non riconoscervi la voce perentoria del Maestro , al giovane ricco del Vangelo? « Una cosa ti manca: va', vendi ciò che hai...; poi vieni, seguimi portando la croce» (Marco 10,21). 32