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la carica di zelo che gli vibrava nel cuore. Tra una lezione e l'altra, il giovane precettore amava ricrearsi, facendo una capatina dai padri Gesuiti, suoi maestri anche nel campo dell'educazione della gioventù. La stanza del padre Cacciamala era sempre aperta al Belvisotti, che sovente vi bussava per venire a trattare con il suo Direttore di spirito i problemi più assillanti della coscienza propria ed altrui. Da queste animate conversazioni, s'era appiccata anche al suo animo la fiamma apostolica di sant'Ignazio di Lojola. Di questo Santo sarà sempre devotissimo in tutta la vita, anzi lo avrà più tardi per suo spe– ciale Patrono, prendendone il nome tra i Cappuccini: Fra Ignazio. Volle intanto imitarne lo zelo e, come lui, dedicarsi all'apostolato d~lla predicazione tra il popolo, con singolare zelo e contentezza dell'a– nima sua. I figli di Sant'Ignazio non tardarono a conoscere la profondità di dottrina e la sincerità di zelo del giovane sacerdote, di cui già in Vercelli si parlava con tanta simpatia 1 • Era pieno di buona volontà: doveva esser « lanciato »; ed essi, già navigati in tali imprese, furono ben lieti di prenderlo con loro nelle Missioni al popolo e fargli da allenatori. Sorprendenti furono i risultati: quel pretino basso e timido si rivelava ora un efficace predicatore, un apostolo le cui parole scaturivano dalla vita e arrivavano alla vita. Il suo talento oratorio sarà, più tardi, valorizzato dai superiori a pro dei confratelli Cappuccini; ma fin d'ora i padri Gesuiti ne scoprono la vena che meriterà in seguito questa bella definizione: Aveva questo servo di Dio facondia nel dire, accompagnata da spmto di umiltà e fervore di carità. Si vedeva, nel fondo del suo dire, dottrina serafica che illuminava e mciveva •. NOTE 1 Summ. 22. « Che abbia, prima di entrare in Religione, ricevuto gli Ordini Minori e Sa– cri, e sia stato approvato per le confessioni, mi consta per aver veduto e letto tutte le Patenti... le quali Patenti io ho lasciato nel Convento del Monte, ma, non so come, si sono smarrite» (P. Ermenegildo da Villafran– ca P.). « ... Suppongo che alcuno, per devozione al padre Ignazio, le abbia ritirate, unitamente alle altre che assieme si trovavano, quali la fede di Battesimo, Ubbidienze, ecc.» (P. Ni– colò da Villafranca P.) S. 12-13. • Nell'Archivio della Vice-Postulazione è conservata la pergamena manoscritta del Bre– ve apostolico di Clemente Xl, in data: Roma, 26 febbraio 1710, anno X del Pontificato. 23

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