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Tale il messaggio del nuovo Beato all'uomo di oggi. Per i confratelli poi, la beatificazione di questo Cappuccino del 1700, appare ancora più provvidenziale per il consiglio domestico che egli porta al suo Ordine: messaggio, pur questo, pieno di attualità, e continuazione di quello che ardentemente proclamò in tutta la sua vita. Basti qui rievocare i capisaldi di tale dottrina. La vita religiosa non ha valore se non è concepita nel senso paolino (1 Corint. 9, 24-27) di una gara atletica, resa incessante dall'impegno di perfezione. L'edificio della santità non si costruisce con azione tumultuante, non esige iniziative prestigiose, ma, in compenso, richiede impegno generoso a scartare tutto ciò che, allo scopo, appare superfluo, distur– bante, ritardante. Infine la caratteristica fedeltà del « Novizio perpetuo » anche alle minime prescrizioni della Regola, come mezzo per imbeverne lo spirito, offre la soluzione a un grande problema che oggi assilla tutti gli Ordini religiosi: aggiornamento, ridimensionamento, adattamento delle Regole alle esigenze del mondo moderno. Se ne discute con facilità in tutti i toni, ma i responsabili sentono quanto sia arduo ogni progettato « in– tervento », sempre rischioso come una « operazione al cuore ». Anche l'Ordine francescano, evidentemente, non si può sottrarre alla fiammata delle nuove teorie « revisionistiche ». Intento sacrosanto, nel limite in cui è promosso e sorvegliato dalla Chiesa; ma, per quanto ottima la intenzione, ognuno vede quanta sia delicata, spesso insidiosa, la attuazione; la quale può dare a taluno « la vertigine della novità », o quella euforistica ebbrezza che vede senz'al– tro nel nuovo il sigillo del vero e del meglio. Inutile dissimularci che certi tentativi possono tornare più estrosi che ispirati, più temerari che coraggiosi, più ossequenti al capriccio che all'autorità. Quali i giudici più illuminati in materia? I Santi: dall'occhio sneb– biato da incalzanti passioni e non affumicato da troppo umane ragioni. Padre Ignazio conobbe a fondo i cànoni della perfezione fran– cescana, la cui sintesi è questa: « Nient'altro che la Regola, ma tutta la Regola; e di questo codice ispirato rispettarne la lettera, per concepirne lo spirito ». 299
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