BCCCAP00000000000000000000795
tumore al fegato. Dopo accurati esami clinici e di laboratorio, i medici concordemente diagnosticarono una cirrosi epatica atrofica in fase asci– tica. Vennero tentate varie cure, che non ebbero effetti apprezzabili e tre volte le fu estratto copioso liquido dall'addome. Dopo un mese di degenza in ospedale, l'inferma era dimessa con prognosi infausta e in stato cachettico. Si doveva attendere a breve scadenza la morte. I parenti insieme con l'ammalata ricorsero allora alla carità del padre Ignazio da Santhià, con ardenti suppliche. Nella seconda metà di novembre si iniziava una fervorosa novena. Fu proprio durante questa novena che l'inferma riacquistò prodigiosamente la salute, tanto da poter in breve riprendere le sue faccende domestiche. Queste due guarigioni, studiate attentamente dalla Sacra Congre– gazione dei Riti ed approvate dal papa Paolo VI, valsero ad affrettare la tanto attesa BEATIFICAZIONE dell'umile padre IGNAZIO da SANTHIA'. NOTE 1 S. 122. 139; Doc. 180; Summ. 368-9. • s. 198. 342. • Doc. 247, 98-100. 4 s. 342. • Doc. 2 bis, 10. 0 Summ. 370-1; Lett. V, 4: da Mondovì 24 giugno 1742. 7 S. 163. 169. 343; Summ. 201. 8 « Dissi così, perché 11itenevo sicuro che mi avrebbe aspettato, dato il concetto che avevo di lui, e perché spesso mi aveva espres– so iI desiderio di ricevere la benedizione in punto di morte» {P. Ermenegildo da Villa– franca) Doc. 1 bis, 24 e 95. « Ho sentito rac– contare, mi .pare dal padre Medico, che prima di morire gli sia venuta la faccia •tut-ta rubi– conda e affocata sì che pareva sprizzasse scin– tille ». 0 S. 78: « Partì col merito della santa ob– bedienza »; S. 173. 187; S. 342-3. La coinci– denza fu notata dai frati presenti che erano padre Bonaventura da Savigliano, fra Severino e .fra Daniele. Gli altri .frati erano scesi in coro per iniziare il Mattutino. 10 Doc. 1 bis, 96. 11 « Temevo che i Religiosi stessi, dato il gran concetto che tutti avevano della santità del padre Ignazio, facessero opera di tagliargli l'abito, la barba o che so io» (P. Ermenegil– do) Doc. 1 bis, 26.: « Cer.tamente l'avrebbero fatto a pezzi se il Superiore non avesse prov– veduto» (padre Teodoro da Riva); S. 358. " Doc. 247, 104; S. 348. 13 S. 348: « E bon per questo cadavere che veniva spa].Jeggiato da assai robusti e preve– nuti religiosi, ché altrimenti bisognava lasciar– lo per la strada» (padre Ermenegildo). 1 • Doc. 247, 105: « Tutto si svolse in gran quiete; la indovinò il Superiore a fare così. Mi fu poi riferito che più di due mHa per– sone stavano alla .porta della oi.ttà in attesa dell'apertura, per trovarsi in tempo alla fun– zione; ma giunsero a cose terminate, e solo più per esprimere il loro risentimento per la subita delusione». S. 345: « J.nnumerevolì fu– rono i lamenti». 1 • Doc. 1 bis, 100; S. 348: Il povero padre Ermenegildo confessa candidamente: « Dovet– ti .soffrire moltissimo e presso i frati e .presso i secolari, che a una voce condannavano il mio ordinamento». 295
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz