BCCCAP00000000000000000000795

voti, e animati singolarmente da una particolare divota tenerezza che per questo Servo di Dio ci hanno ispirata le sue tanto esimie virtù, di cui fummo pure Noi stessi oculari testimoni » "". Erano trascorsi appena dodici anni dal transito, quando il papa Pio VI (23 febbraio 1782) firmava il decreto dell'Introduzione de1la Causa di Beatificazione e ordinava il Processo Apostolico. Vennero poi ad arrestare il progresso della causa gli anni infausti della Rivoluzione francese; le ondate di illuminismo e di liberalismo religioso invasero pure il Piemonte, e i frutti della nuova « libertà e fraternità » spuntarono tosto: lotta contro Ja Chiesa, soppressione degli Ordini religiosi, incameramento dei loro beni. Il convento del Monte, banditi i religiosi che custodivano la tomba del venerato confratello, fu venduto all'incanto e adibito a collegio– convitto (1802-1818). Passata la bufera, la causa venne ripresa e il 19 marzo 1827, il papa Leone XII emanò il decreto sulla EROICITA' DELLE VIRTU' DEL VENERABILE PADRE IGNAZIO DA SANTHIA'. Prese allora nuovo incremento quel « molto amore e molta venera– zione » che lo storico Luigi Cibrario attesta di avere riscontrato presso gli anziani Torinesi verso il celebre cappuccino del Monte, definito giu– stamente « Augustae Taurinorum ornamentum clarissimum » ••. Un esempio tipico della pubblica devozione al Servo di Dio e del modo d'invocarne il patrocinio, lo ricaviamo da una •lettera inviata da san Giuseppe Benedetto Cottolengo al suo fratello Agostino per racco– mandargli il fratello più giovane Ignazio, seriamente infermo e forse colpito da tubercolosi. Il santo Canonico fondatore della « Piccola casa della Divina Provvidenza» manda al fratello un'immagine con reliquia del venerabile Cappuccino, con questa raccomandazione: « Dite all'in– fermo che si raccomandi al padre Ignazio da Santhià, con obbligarsi, pieno di fede, senza di cui nulla si ottiene, di poscia visitare il Monte di Torino, tosto che sarà qui venuto a porgere i debiti ringraziamenti a Dio e alla intercessione di lui, se gli otterrà la grazia di presto guarire, per proseguire il suo corso di studi ». Sappiamo che il fratello Ignazio si riebbe, ed entrato nell'Ordine Domenicano, col nome di padre Alberto divenne rinomato predicatore, fu Provinciale e parroco di Santa Maria di Castello a Genova ?:I. 293 20 Faro sul Monte.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz