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giori, incluso pure il Sacerdozio, scegliendosi il Vescovo consacrante che più gli aggrada •. Dove e come avrà egli trascorso quei primi anni di vita vercellese? Sappiamo che quella era la città natale della mamma, e possiamo credere che in Vercelli vivessero ancora i nonni materni. La famiglia del dottor Balocco non avrebbe accettato di tenere presso di sé un nipote così esemplare e ben promettente? Ma le poche testimonianze del tempo non accennano a tali parenti e parlano invece unanimi della residenza del Belvisotti, almeno dal giorno che fu sacerdote, nella casa della nobile famiglia del cavaliere Antonio Francesco Saverio Avogadro di Casa- • nova. Le doti eminenti del giovane ecclesiastico non poterono sfuggire a quella distinta famiglia, la quale era in cerca di un istitutore per i suoi figliuoli: don Belvisotti, distinto e per famiglia e per virtù e cultura, parve l'ideale. Egli stesso poi, invitato cosi con profferta di lavoro, ritenne provvidenziale quell'occasione. Poteva in tal modo, nella nuova residenza, unire allo studio delle scienze un'occupazione conveniente e redditizia, che lo esonerava dal far gravare sulla madre vedova le spese necessarie ai nuovi studi. Quel tratto di Provvidenza, che fin d'allora svelava disegni superiori nella vita del piissimo chierico, lo animò a lanciarsi con più ardore per i sentieri della virtù cristiana. Fattezze angeliche... Abbiamo detto brillanti i progressi scientifici del Beato a Vercelli. Gli studi superiori nei giovani, arrivati al traguardo del primo venten– nio, si trovano spesso accompagnati da una crisi del cuore, propria dell'età: da essa insorgono le violenti bufere, che possono portare cambiamenti di rotta nella vita di un giovane. Il Belvisotti, durante questi studi, pare invece non subisca alcuna scossa o rallentamento o esitazione nel suo grande ideale. Sempre uguale a se stesso, costante e impegnato a fondo nella sua corsa. Questo è quanto colpisce gli stessi suoi compagni di studio. L'avvocato Giov. Giuseppe Olmo, « dottore d'ambe Leggi», fu condiscepolo del nostro Beato durante lo studio della logica presso i padri Domenicani di san Paolo. Udiamo una sua attestazione: 17 3. Faro sul Monte.

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