BCCCAP00000000000000000000795
si scosse, come chi s'accinge a partire. Cercava ancora qualcosa attorno a sé. Fra Daniele lo intuì; ricordò che padre Ignazio predicando gli Esercizi aveva più volte ripetuto: « Non voglio giammai uscire di con– vento se non per obbedienza; anche la mia partenza da questo mondo dev'essere così». Nei giorni precedenti l'infermo aveva insistito col suo confessore, padre Anselmo da Lanzo, per avere la benedizione del Superiore al suo ultimo viaggio 7 • Fra Daniele per non lasciare in ansia il povero morente, volò su per le scale alla cella del Superiore. - Padre Guardiano - chiamò bussando, - venga subito, ché padre Ignazio sta morendo. Padre Ermenegildo tarda ad uscire di cella, e fra Daniele, prima di scendere, vuole assicurarsi che il Padre si sia veramente destato, perciò più insistente: - Faccia in fretta, padre Guardiano, se vuole vederlo ancora vivo! - Non dubitate, fra Daniele, padre Ignazio non partirà senza d . I s 1 me.. L'arrivo del Superiore parve soddisfare il desiderio del morente. Si accese la candela benedetta, e padre Ermenegildo, accostatosi alla faccia dell'agonizzante, lo chiamò: « Padre Ignazio, eccomi qui ad augurarvi il buon viaggio per l'eter– nità. Voglio augurarvelo con le parole stesse della santa Chiesa». Padre Ignazio apri gli occhi e con un guizzo di gioia si compose meglio sul letto: tra le mani incrociate strinse al petto il crocifisso e fissò H Superiore come un soldato sull'attenti. Padre Ermenegildo scandì allora con voce chiara e lenta: « Profici– scere, anima christiana... - Collocato fra le schiere dei beati, possa tu gustare la dolcezza della contemplazione di Dio, per tutti i secoli. Amen». Con questo « Amen » padre Ignazio, senza scomporsi, placidamente spirò. Allora il padre Guardiano tracciò con la candela benedetta il segno della croce e recitò il De profundis. Era scoccata la mezzanotte e la sveglia rompeva col suo rullìo l'alto silenzio dei corridoi. 285
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz