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E i due estremi di questa vita sono pure contrassegnati da due con– fidenze fatte al Superiore, confidenze rivelatrici di due sentimenti op– posti ma strettamente legati al Bonum oboedientiae: prima del possesso e dopo il possesso di quel bene. Prima (1716): « Il mio cuore non riposa... ». Dopo (1770): « Mi sento il cuore così tranquillo .. .! ». « A mezzanotte un grido: Ecco viene lo Sposo! » La sera del 21 settembre, dopo il suono dell'Angelus, padre Erme– negildo andò a far la solita visita in infermeria e apprese dal sacerdote assistente che padre Ignazio aveva, da alcune ore, perso la parola. Era giorno di venerdì, e precisamente l'ora del divino « Consummatum est » •. Ma non aveva perduto la presenza di spirito: questa restò in lui sino all'ultimo istante•. Al padre Onofrio, che gli andava suggerendo alcune giaculatorie, padre Ignazio dimostrava col volto la sua soddi– sfazione, e non ometteva di inchinare il capo al nome di Gesù e al « Te ergo} quaesumus} tuis famulis subveni »•. Il medico, padre Rufino, volle pure accertarsene più tardi. Tenendo il morente per mano, gliela strin– geva tratto tratto come a domanda, e questi rispondeva a sua volta al dialogo muto, stringendola pure a frate medico. Quante cose si dicevano quelle strette di mano! Da una lettera del Beato sappiamo che padre Rufino era legato al suo maestro di novi– ziato con« un patto da osservarsi in tutto il tempo di nostra vita: patto di raccomandarsi ogni giorno immancabilmente al Signore e alla Ver– gine SS. ». Ora quel patto, che durava da 28 anni, stava per scadere; forse frate medico voleva raccomandare al maestro di mantenerlo anche nell'aldilà... Il padre Guardiano giudicò che non fosse ancora imminente l'ora del trapasso: l'avrebbe riveduto a mezzanotte prima di andare a Mattu– tino. Diede ordine a fra Daniele di svegliarlo a tempo, poi, data all'in– fermo la benedizione, si ritirò in cella. Difatti padre Ignazio restò calmo nella sua posizione di orante fìn verso le ore 23, in attesa gioiosa del giorno ben noto e da lui preannun– ziato. San Maurizio, il suo portaordini, s'avvicinava; il morente allora 284

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