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Tramonto radios.o CAPITOLO UNDICESIMO NELLA BENEDIZIONE DI DIO E DEGLI UOMINI Si arriva così alla fine di agosto 1770 senza che i malanni accumu– lati sul Padre anziano si chiamassero con altro nome che « malattia dei vecchi ». L'afa di agosto andava bensì prostrando le sue ultime energie ; ma i fratelli laici, che « avevano coraggio anche per lui», lo portavano a braccia in chiesa ed egli così poteva continuare a seminare benedizioni. Poi ritornato in cella, lo ponevano a sedere al tavolino. I suoi occhi infiammati non tolleravano più, neppur con l'aiuto delle lenti, di posarsi sulle pagine d'un libro; si riposavano invece sul Crocifisso che gli stava innanzi sul tavolino: era il Verbo che gli diceva tutto. Ma col finire di agosto la faccia insolitamente arrossata accusò un male da medico. Si chiamò padre Rufino che diagnosticò: febbre ter– zana, e gli prescrisse di stendersi sul saccone e prevenire, con qualche rimedio, gli accessi febbrili che, a giorni alterni, ricomparivano a con– sumargli le ultime .riserve di energie. Tranquillissimo obbedì: si stese per non più rialzarsi. Fra Fedele, lo speziale che veniva ora un po' più spesso a tastargli il polso e somministrargli le medicine, non poteva a meno di contemplare con venerazione quel volto acceso, quelle mani che stringevano sul petto il crocifisso. « Io credo, - attesta il medesimo - che fosse sempre assorto in Dio». 281

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