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ricavare il ritratto spirituale del padre Ignazio, scolpito in fondo all'ani– ma del gran pubblico. Nei documenti come nelle deposizioni per il Processo canonico tro– viamo un vero plebiscito di venerazione e di affetto per lui. « Col crescere sempre più della fama della sua santità, tanti, sia tra i religiosi che tra i secolari, lo chiamavano col nome di " sant'Ignazio ", come io più volte udii proferirsi anche da persone qualificate » "". « Personaggi d'alta classe ambivano d'avere in casa il padre Ignazio, ed esi– gevano che si fermasse con loro anche alla mensa per contemplarlo, udirlo, spec– chiarsi nelle sue virtù » "". Quando lo sapevano per le vie di Torino, si studiavano d'incon– trarlo per riverirlo, baciargli l'abito, ricevere una parola, un sorriso, una benedizione. Tra la folla popolana non era insolito il caso di osservare, dopo un crocchio di ragazzi che tirava padre Ignazio per il cordone, un personaggio illustre che glielo baciava. Tra questi ultimi si distinguevano, per l'affetto al padre santo, il Gran cancelliere Caisotti di Santa Vittoria, il conte Boggino che non rifiniva di ammirarne la serena letizia, la benemerita Rosa Govone, fon– datrice delle Rosine, che nel 1755 aveva pure aperto in Torino il suo Istituto 30 • E non valevano le proteste dell'interessato a distogliere dalle esage– razioni l'esuberanza dell'anima popolana. Lo si vedeva particolarmente in occasione delle pubbliche processioni per la città. Numerosi Cappuc– cini scendevano allora dal Monte, e incedevano allineati l'uno dietro l'altro, tra due ali di popolo. Padre Paolo Francesco ci ha riferito gli ingenui commenti che volavano di bocca in bocca al loro passaggio: « Ecco qui i Cappuccini; ora vedremo passare il padre Ignazio. Eccolo, eccolo: oh quello si che è un santo! ». Mentre passava « lo additavano ai forestieri e poi lo seguivano con occhiàte piene di stima, di venera– zione, con sospiri; finché, vedutolo scomparire tra la folla, conclude– vano: ora andiamo; abbiamo visto il padre Ignazio ». Talora il Padre, già malandato, non poteva scendere dal Monte. Il suo nome risuonava ugualmente tra il popolino che si assiepava a vedere la processione, e giunto il gruppo dei Cappuccini li squadrava a uno a uno, commentando: « Ma ... non c'è il padre Ignazio! Come mai? sarà malato, perché altrimenti verrebbe certamente! ». 262
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