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qualche pulpitino improvvisato il suo piccolo uditorio, ne traevano i migliori auspici •. Per penetrare nell'animo d'un adolescente e saggiarne il grado di maturità spirituale, dovremmo studiarlo nel momento del suo incontro con la grazia della prima Comunione e della Cresima. La prassi di quel secolo ci fa pensare che questi Sacramenti gli siano stati differiti al tempo in cui il Belvisotti viveva sotto la disciplina del suo dotto e pio istitutore. La preparazione quindi non poteva essere migliore e, grazie a questa, le belle doti, che il giovane ebbe da natura, trovarono il loro pieno coronamento in quell'innesto sacramentale di grazia. Ed è qui dove noi crediamo di trovare il segreto della precoce interiorità del futuro chierico che presto rivelerà un animo aperto alla grazia e come polarizzato dall'ideale di una perfezione ascetica non comune. All'età di 10-12 anni cominciò a servire la insigne Chiesa Collegiata di san– t'Agata quale seminarista; poi in qualità di chierico•. Il seminario era diventato il suo ambiente familiare; in chiesa si ritrovava con l'assiduità di uno di casa; sotto la nera divisa il chierico Belvisotti appariva a tutti nel suo vero stile più personale. Aveva sco– perto la mèta del suo ideale: ormai non gli restava che percorrere le varie tappe della luminosa carriera, e don Bartolomeo Quallio non poté a meno di sentirsi compiaciuto per la sua opera di seminatore, che dava ora i suoi primi germogli, assai promettenti. Ormai la scuola dei latinucci e delle scienze elementari non bastava più al chierico Belvisotti, e il suo borgo natìo non disponeva di studi superiori di filosofia e teologia, richiesti dalla legislazione ecclesiastica per la formazione scientifica sacerdotale. Del resto ·il nido dei Belvisotti a Santhià era divenuto insufficiente a contenere quei sei -rondinini che già sbattevano l'ali in cerca d'un assestamento più comodo nella vita. Vercelli, la città natale della mamma, parve anche l'ambiente ideale per completare la formazione del giovane chierico. Quando Lorenzo Maurizio si presentò alla mamma, per congedarsi dalla casa, non ebbe ad incontrare alcuna resistenza. La sua vocazione sacerdotale, col passar degli anni, s'era ormai così affermata, che non poteva più lasciar alcun dubbio; essa anzi infondeva nel giovane ven- 13
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