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Amico lettore, - Vita nuova di un frate antico, scomparso da Torino ormai da due secoli? -. Proprio cosi! A questo pensiero vediamo corrugarsi la fronte del lettore, a cui affiora una doppia obiezione. Un cappuccino di due secoli fa, come potrà essere un esemplare di santità moderna? Forse ha poco da dire a me! Anzi, vien · quasi da stupirsi che la Chiesa proponga oggi questo frate a nostro modello, elevandolo all'onore degli altari, dopo averlo lasciato dormire per duecento anni. Crediamo che questa biografia possa rispondere ad ambedue le obie– zioni. Gli eroi della fede hanno in ogni tempo una parola di attualità da dire a noi. La loro parola è sempre valida e perenne come il Van– gelo, che essa riecheggia e commenta. Inoltre, e alludiamo alla seconda obiezione, quando Dio si degna di glorificare con i miracoli un suo servo, e la Chiesa si dà premura di erigergli degli altari, segno è che si tratta di un vero eroe, il cui esempio ed insegnamento arriva a noi come un messaggio del cielo: nuovo richiamo e nuovo argomento per inculcare certe verità che non appren– diamo o non viviamo ancora abbastanza. Del resto: no, il beato Ignazio non si risveglia oggi, anzi non s'è mai addormentato, nemmeno allorcr.é dai confratelli cappuccini fu deposto in pace a dormire il sonno dei giusti sotto la chiesa, dove egli aveva tanto lavorato, pregato, amato. I nostri avi, poi, s'incaricarono di non lasciarlo troppo riposare. Ancora lui vivente, ne fecero il ritratto; scomparso appena, ne diffusero 1 2, Faro sul Monte,

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