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Il novello Giosuè corse a narrare la vittoria ai compagni, i quali si convinsero della divina chiaroveggenza dell'obbedienza cieca! Né fu l'unico caso in cui « frate sole » si mostrò compiacente al nostro Beato. In un altro giorno s'era stesa la biancheria del bucato in cortile, ma cielo buio e nubi minacciose facevano temere un acquazzone. Il Maestro non si preoccupa: manda un novizio a intimare al sole di prestare la sua opera. Ed eccolo ubbidiente: fa capolino, prima; poi sgombrata la nuvolaglia, saetta i suoi raggi in modo che il bucato può • • • l'l presto venir ritirato . Era un modo pratico per inculcare nei suoi discepoli la massima che sovente gli ritornava sulle labbra: L'obbedienza fa miracoli! I novizi ne stupivano, quando questi Fioretti sbocciavano nel novi– ziato, ma padre Ignazio sorrideva del loro stupore... ingenuo, e il suo sorriso voleva dire: « Gente di poca fede, perché dubitate? » (Mat., 14,31). Vittima di carità Il magistero del nostro Beato durava ormai da tredici anni. Dalla sua fucina serafica erano usciti 121 nuovi Professi, ai quali aveva dato il fior fiore della sua vita e dottrina. Vi aveva impegnato tutto il suo cuore, dimostrando così che la perfezione religiosa si compendia nella carità. Gli restava un dono che non aveva pensato ancora di offrire; ma appena se ne presentò l'occasione, l'offrì immediatamente: il dono degli occhi, ridenti, scrutatori, già irradiati da bagliori di cielo. Fu l'ultimo dono del Padre a un suo figliolo; dono che gli causò l'esonero dall'ufficio di Maestro. Quando, nel 1731, padre Ignazio mise piede nel Convento di Mon– dovì, vi trovò un giovane già sacerdote nel secolo, come lui, e poi (24 marzo 1731) vestitosi da cappuccino con il nome di fra Bernardino Ignazio dalla Vezza. A costui il nuovo Maestro aveva fatto dono d'una primizia dei suoi prodigi. Una malattia molto grave e pericolosa metteva in pericolo la nuova vocazione. S'avvicinava la festa di san Felice da Cantalice, e, almeno per quel giorno, il Sacerdote-novizio desiderava tanto celebrare la santa 109
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