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Levitazione Il fortunato novizio, testimonio dell'estasi notturna del padre Igna– zio, aveva avuto un assoluto divieto di parlare dell'accaduto, e fu fedele alla consegna. Ma le precauzioni del Beato per nascondere i segreti del Re, stavano avviandosi al fallimento. I novizi, curiosi per natura, pur senza nulla sapere di teologia mi– stica, avevan notato - e s'eran passata la voce - che il loro Maestro, sempre così vigile su di loro, pareva talora assopito, tanto che per chia– marlo occorreva alzare la voce o scuoterlo per l'abito, e poi attendere ancora la risposta. L'ho chiamato due o tre volte, accostandomi al suo capo, e finalmente, come se si fosse risvegliato da un profondo sonno, mi diede risposta 12 • Questi ritardi del Maestro a dare udienza facevano pensare che egli fosse già impegnato in un'altra udienza che tutto l'assorbiva. Durante l'ottava di Pasqua 1741, due furono i testimoni di un'altra estasi singolare. Fra Valeriano da Mondovì era stato mandato dal suo confratello cuciniere per un'ambasciata al padre Ignazio che si trovava nella stanza degli Esercizi. Va, bussa, ascolta: nessuna risposta. Eppure il Padre è lì dentro! Che starà facendo? Il novizio apre cautamente uno spiraglio e spia: eccolo il Padre: ritto, immobile davanti alla statua dell'«Ecce Homo». Teneva le braccia elevate, il volto acceso, gli occhi fissi sull'immagine sacra, e, senz'alcun appoggio, appariva elevato due palmi da terra! Fra Valeriano non vuol credere ai suoi occhi: riaccosta la porta e si precipita ad avvertire fra Felice che, in cucina, attendeva impaziente la risposta del Maestro: « Il Padre c'è, ma non risponde, ed è sollevato in aria! ». Il fenomeno fu costatato anche dal capocuoco, accorso a verificare la notizia del confratello. Immaginate se dopo un simile fatto, fra Vale– riano, che si reputava benemerito della scoperta, non sentisse prudersi la lingua! Ma padre Ignazio arrivò in tempo a chiudergli la bocca 13 • 106

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