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Perché nascondere? Un segreto assillo turbava i giorni del nov1z10 fra Leandro da Luserna. S'era fissato che tutti i frati gli facessero gli occhiacci torvi! Se un gruppetto rideva: certo rideva di lui! Se due parlavano sotto voce: complottavano contro di lui! Non trovava rimedio che rintanarsi in cella e abbandonarsi al pianto dinanzi allo spaùracchio di quella per– secuzione... fantasiosa. Anzi pensò a una soluzione radicale: rimettersi in abito borghese e salutare per sempre il Noviziato. Ma i panni li teneva il Maestro, a cui il novizio non voleva rivelare il suo disegno. Stava cosi cercando una soluzione, quando ode un pic– chiettio alla parete della sua cella, che era contigua a quella del Maestro. È il padre Maestro che chiama! Fra Leandro si asciuga accurata– mente le lagrime, spalanca gli occhi, abbozza un sorriso e così con aria serena, si presenta al padre Ignazio, che domanda a bruciapelo: « Perché, fra Leandro, piangevate in cella? E perché ora volete nascondermi la vostra tentazione? Sappiate che se il diavolo vi chiude la porta della mia cella, vi apre tosto quella del convento! ». Stupore del novizio: sia di sentirsi leggere in fondo all'anima, sia di vedere alla porta del convento, che stava per aprirsi, il diavolo porti– naio! Conclusione: « Mi gettai fra le sue mani, dice il novizio, gli svelai la mia tenta– zione, e ne restai così illuminato e consolato, che mai più ebbi a doler– mi del mio stato religioso » 2 • Benedetto strattone Ricordate il novizio dal sangue blu, che ci ha encomiato la discre– zione del padre Maestro? Fra Giacinto conosceva talmente, per espe– rienza, l'efficacia della parola di lui, che, per risolvere la crisi di un suo compagno, semplicemente trascinò alla cella magica il riluttante fra Anselmo da Lanzo. Sotto questo nome monastico s'era nascosto il nuovo arrivato: l'av– vocato e giudice Franchi. Aveva 27 anni quando lasciò le cure forensi per entrare al Noviziato di Mondovì, mentre eravi pure novizio il 99