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tutti i secoli. Qui, evidentemente, il desiderio esuberante sbrigliava la fantasia. Per venire in aiuto ai novellini, cui... mancavano le ali a sì alta fan– tasia, aveva scritto una formula, riferita nei Processi e in altri docu- • 20 menti . « Mio Dio, ad ogni respiro che farò; ... ad ogni moto del mio cuore, ad ogni pensiero che avrò, m'intendo di fare quante sono le stelle del cielo, gli atomi dell'aria, arene del mare... , m'intendo, dico, di fare altrettanti atti di fede, di speranza e di carità e di tutte quante le altre virtù... ». E per realizzare tutto questo (continua a testimoniare il bravo novizio sum– menzionato), il Maestro mi diceva che basta sollevare il nostro cuore a Dio dicen– dogli: << Mio Dio, intendo di rinnovare la mia intenzione» 21 • Barocchismi? Ma quando la devozione è vera, tutti gli stili sono buoni! Del resto, pur sfrondando le superflue germinazioni verbali, noi vi troviamo una pietà nutrita di autentica linfa francescana e sviluppata nel solco dell'Itinerario della mente in Dio, dove san Bonaventura, attraverso la considerazione del creato, porta l'anima alla contempla– zione e all'amore di Dio. Non meraviglia dunque il giudizio, che possiam dire unanime, dei novizi sul Maestro: Dalle di lui Istruzioni può inferirsi che l'orazione, o per meglio dire, la contemplazione del padre Ignazio fosse quasi continua 22 • Invito all'introspezione Per quanto la pietà, o spirito di orazione e devozione, fosse france– scanamente ardente, essa non doveva mai ristagnare nel pietismo o sentimentalismo. Il Maestro aveva cura d'irrobustirla con una sincera introspezione (esami di coscienza), ed energica correzione (propositi pratici). E perché il lungo lavoro non tornasse monotono o :fiaccasse lo slancio, il buon Padre cercava ogni mese di rinnovare i propositi, of– frendo ai suoi giovani atleti una nuova sorgente d'ispirazione. In che modo? L'ultimo giorno di ciascun mese, dopo la conferenza della sera, egli assegnava ad ogni novizio il Santo patrono del nuovo mese: un Santo la cui festa occorreva, con certa solennità, nella liturgia. 94

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