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disciplina, digiuni, inchini, mani giunte non dicono nulla, se non sono comandati dal cuore. Il 17 novembre 1740 fra Eusebio viene ammesso alla Vestizione, alla quale deve seguire la tosatura dei capelli per avere la corona o chie– rica religiosa. Forse il novizio, nella euforia di quella nuova moda di acconciatura, non pensa al suo vero significato di incoronazione di spine. Il Maestro-barbiere, messogli addosso l'accappatoio, esita a iniziare l'operazione, e dice al novizio: Fra Eusebio, che cosa vi dice, in questo momento il cuore? - Padre, risponde con briosità l'interpellato, mi dice: Bene! - Andate davanti al SS. Sacramento a recitare cinque Pater ed Ave. L'obbedienza è fatta prontamente. Al ritorno, la stessa domanda del Maestro, cui il novizio dà, più calmo, la stessa risposta: - Bene! Ed è mandato nuovamente dinanzi al Tabernacolo per la stessa preghiera. Per la terza volta si ripete la domanda, risposta e visita al SS. Sacramento; finalmente, quando quel « Bene! » è partito proprio dal cuore, il novizio riceve la tonsura 10 • Quando la fiammella è accesa, ogni spruzzo di ossigeno la ravviva; questi spruzzali il Maestro insegnava a captarli dalle mille voci del creato, anzi da ogni situazione della vita. Un fiore spuntato sul suo cammino lo sollevava a Dio; un nido di rondini, costruito nella sua cella, lo inteneriva al pensiero della Provvidenza 11 • Con i discepoli novellini non disdegnava scendere ad esemplifica– zioni pratiche, concrete, semplicissime. - Stai sotto il pergolato? Dirai: « Così possa esser io un tralcio unito a Voi, Gesù, mia vite ». - Stai lavando? « L'acqua della vostra grazia, o Dio, mi puri– fichi ». - Incensi l'altare?« Possa il mio cuore struggersi, come l'incenso nel fuoco del vostro amore! ». - Sei a tavola? « Datemi, o Gesù, quel pane e quell'acqua che veramente possono saziare l'anima mia! ». Spruzzoli d'ossigeno dovevano essere pure i piccoli sacrifici o inco– modi abbracciati in segreto e offerti all'Amato a fine di rendergli amore per amore: assaporare una bevanda ingrata, evitare un'occhiata curiosa, 92
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