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facciamo la pace/ Un atto così amorevole mi fece avvampare di tene- 1·2 rezza » . Buona pietanza Amava gli entusiasmi, ma temeva le esaltazioni, ben sapendo che la esuberanza di certi neoconvertiti è come la prima bollitura del vin generoso: deve schiumarsi, depositarsi per schiarirsi. Esigeva quindi prima le penitenze comuni, poi quelle di propria devozione; prima le interne, poi le esterne; ed anche in queste non amava tanto la gara di resistenza :fisica, quanto la gara in :finezza d'amore. Non voleva che i novizi patissero la fame; sicché li esortava piut– tosto alle mortificazioni interne, e all'esattezza nella osservanza rego– lare. Capitò talvolta che il padre Guardiano imponesse come penitenza ad un novizio la privazione della pietanza. Il padre Ignazio allora pre– gava discretamente il padre Superiore a permettergli di cedere al novizio la propria porzione « acciocché il corpo servisse meglio allo spirito ». :,. Voleva che tutti approfittassero delle dispense per non umiliare i più deboli. Perciò al fervoroso fra Giacinto da Dronero negò la licenza di passare tutto dicembre senza accostarsi allo scaldatoio; rimandò a letto due novizi alzatisi anzitempo per il mattutino, dicendo loro: « Que– sta è ora di riposo, non di orazione». Voleva le ricreazioni movimentate, le feste allietate anche da una buona mensa, né temeva di incoraggiare l'appetito dei suoi giovanotti con questa sentenza: « Buona pietanza fa buona osservanza » 13 • E i novizi ridevano di gusto, pur sapendo che su questo punto le regole del Maestro non concordavano col suo esempio! Così riattizzando il fervore, procurava di dosarne la :fiamma e inse– gnava a rendere in durata ciò che i giovani ambivano a dare piuttosto in volata. « Non avrei terminato il noviziato... » Per tal modo, nel tempo in cui l'austerità cappuccina del noviziato poteva sembrare qualcosa di sovrumano, anche i giovani meno eroici o meno atletici si sentivano incoraggiati alla riuscita. 89
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