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di sera; è già sonata l'ora del riposo. Ma un novizio ha in cuore una pena che non lo lascia dormire. Un picchiettìo leggero alla cella del padre Maestro. « Deo gratias! », risponde di dentro la solita voce. Pare che il Padre stia appositamente in attesa di quel colloquio: il tempo non conta più, e nemmeno il sonno! L'orologio corre rapido verso la mezzanotte, allorché la sveglia ri– chiamerà i frati in coro per la recita del Mattutino. Di ritorno dalla preghiera notturna, i religiosi si affrettano alle loro celle per riprendere ancora un po' di sonno. Ma che succede? Ecco un altro novizio, che, durante la veglia aveva sofferto per uno scrupolo sul passato, o per un patèma d'animo circa l'avvenire; e quell'ansia in cuore non lo lascerebbe dormire! Soluzione: Toc, toc, alla cella solita. « Deo gratias! », risponde la solita voce. Ed egli, invece di rimandarci per essere l'ora impropria, con tutta umiltà e pazienza, ci ascoltava... sl che ne partivamo sempre consolati. E siccome questo succedeva spesso, egli, senza punto turbarsi, per– deva il riposo di due ore e mezzo che avrebbe ancor potuto prendersi, « sicché noi non potevamo comprendere quando riposasse » • La madre non veglia forse anche il sonno del suo bambino? È com– movente questo particolare. Il padre Maestro già attardatosi a dar udienza nella notte, appena spedito l'ultimo cliente, non si stende an– cora sul suo saccone, ma attende che tutti i novizi siano immersi nel sonno, per poter riposare anche lui. Per costatare se dormono, passa, lieve lieve nel corridoio del dormitorio e ascolta. Se dalla porta, sem– plicemente accostata, delle celle ode venire il respiro grosso del pieno· abbandono nel sonno, egli è contento e si ritira. Se ode qualche movi– mento, se lo scricchiolio del letto tradisce una insonnia o un sonno agi– tato, il Maestro sta come un angelo custode in ansia. Ma deliziamoci della candida testimonianza di un novizio: Quasi tutte le notti faceva fa ronda per le celle, con tutta delicatezza, per norn destare chi dormiva; se invece lo trovava desto, gli domandava perché non dor-– misse o se si sentisse alcun male".
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