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' S. 19; 316; Summ. 6. • s. 62. • Doc. 1 bis, 58: « Teneva per sua lettura le meditazioni di san Bonaventura ». 1 Doc. 247, 68; e S. 254. 8 Vita di san Francesco d'Assisi del Celano, parte II, cap. 71. • S. 28-29: « Ho fatto il noviziato sotto la di ,lui direzione; dall'indirizzo che dava ai no– vizi conobbi assai bene fa sua perfezione che tendeva alla riforma dell'uomo con la conti– nua interna mor,tifìcazione... Ma il suo modo era singolare di molto: per la prontezza nel precederci con l'esempio, per l'allegrezza con cui ci allietava, per la dolcezza con cui ci ani– mava, per il fervore che ci ispirava... » (P. Giacinto da Pinerolo). 10 s. 82. n S. 185; S. 153: « Li voleva (i novizi) perfetti nell'obbedienza, nell'abnegazione del– la volontà e nell'interna mortificazione» (P. Bonaventura da Poirino). Fu sempre zelantissimo nell'esigere l'ubbi– dienza piena. S. 185; S. 152: « Sedete, non 82 è più tempo - dice a un suo nov1z10 che interpellato esita alcuni istanti prima di ri– spondere - l'obbedienza vuol essere pronta». 12 s. 29. 13 s. 51. 14 « Non voleva soffrire che in presbiterio si parlasse dai novizi, sia pure con voce som– messa, e riprendeva severamente chi avesse in ciò mancato». S. 51. Per le segrete morti– ficazioni, dr. S. 88-89. lG S. 159 · 160. 10 S. 243 - 244 - 249; Doc. 42 (P. Pacifico da Dronero). 17 s. 185. '" S. 212. 19 Doc. 40 (P. Michelangelo da Mondovì). 20 Doc. 14 (P. Francesco da Verduno); Doc. 28 (P. Eusebio da Venaria); S. 244: Chiede perdono a fra Leandro da Luserna per un forte rimprovero che aveva causato lagrime al novizio; S. 272: Chiede perdono a fra Al– berto per non averJo dispensato dalla disci– plina mentre era ancora convalescente.

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