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potuto fargliene colpa? Ma egli sentì il bisogno di chiedere perdono alla famiglia religiosa, come di un cattivo esempio d'insofferenza ! '". Altra volta, per evitare... il mal esempio, si lasciò cincischiare dalle forbici del suo novizio. Andò così: fra Giuseppe Maria da Garessio stava facendo la tonsura al Maestro. Ma le forbici in mano al barbiere novizio non volevano più chiudersi. Egli stringe, stringe inutilmente; indispettito guarda quelle forbici: nel perno v'era pizzicato l'orecchio del Maestro, e questi, acceso in volto, ma zitto zitto, tra una smorfìetta e l'altra sorrideva del... gustoso incidente! Allora l'ingenuo carnefice cade in ginocchio e chiede perdono. « Nulla di guasto; continuate pure il lavoro! » 10 , fu la sola risposta. Ma troppo lievi erano queste umiliazioni per padre Ignazio. Aveva letto che san Francesco, steso al suolo, s'era fatto pestare la bocca da frate Bernardo: ciò bastava perché tanto fosse lecito anche a lui, il che avvenne più di una volta. Ascoltiamo il suo novizio fra Eusebio da Venaria: Padre Ignazio era d'una umiltà profondissima, disprezzatore di sé stesso.. .; si fece mettere i piedi sulla bocca da un-novizio, e chiese perdono a me e a tutti i miei compagni, dicendosi inetto al Magistero dei novizi 20 • Così il Maestro di noviziato, precedendo tutti con l'esempio, non solo istruiva, ma stimolava efficacemente i suoi discepoli all'esercizio di quell'abnegazione ed umiltà, che scavano nell'anima le fondamenta per il grande edificio della santità. NOTE 1 S. 84-5; dal Hbro Mastro dei Cappuccini di Pinerolo: <i Li 22 apr,ile 1799 è morto il padre Giacinto da Pinerolo dei conti Lanteri, ex-lettore, con f.ama di santità». Dal libro Mastro dei Cappuccini di Fossano (pag. 151-2) vien pure ricordata la morte di padre Nicolò da Villafranca Piero. eletto due volte Superiore provinciale e morto <i con fa– ma di singolare dottrina e santità » il 17 di– cembre 1787. Gfr. inoltre Sum. p. 238. 7. Faro sul Monte. 2 Il convento Cappuccino di Mondovì-Ca– rassone fo abitato fino alla soppressione na– poleonica del 1802. Cacciati poi i Religiosi, l'antico convento venne demolito; il suo po– sto è occupato oggi dal grandioso edificio che domina sopra Carassone: « Il Cottolengo » ossia una delle tante succursali della pia ope– ra che ha in Torino la sua sede principale: « Piccola Casa della Divina Provvidenza ». 3 Doc. 96; S. 322; 335. 81
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