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cl:iiese ed ottenne dal Papa che nella sua diocesi lo si -potesse compiere durante tutto l'anno. Dediçò un'attenzione del tutto particolare alle condizioni del suo clero, sia in campo strettamente spirituale che in quello della formazione intellet– tuale e dello stato economico. Un sacerdote scrisse di lui che aveva « il genio dell'organizzazione», aggiungendo che molti dovevano la loro vocazione alla premura del loro vescovo per l'aiuto che ne avevano ricevuto. Non solo organizzava corsi di eserc.izi spirituali per il clero ed assisteva al suo giorno di ritiro mensile ogni primo venerdi del mese; ma elevò il livello culturale del seminario e, consapevole del ruolo fondamentale della questio– ne sociale nella Spagna del suo tempo, organizzò lezioni di sociologia per i seminaristi e dispose brevi corsi di aggiornamento per il clero sulla stessa disciplina. Le ristrettezze economiche di quest'ultimo, dovute soprattutto alle leggi di con– fisca della Seconda Repubblica spagnola, lo co– strinsero a rivolgersi direttamente ai fedeli per sollecitarli a venire in aiuto ai suoi sacerdoti. . La sua devozione alla Vergine, tanto grande mentre viveva in convento, lo fu ancor più dopo la sua consacrazione episcopale; e non solo su un piano pratico e popolare, ma anche a livello dot– trinale. In molte sue pastorali egli ricorre a Maria, cui dedica interamente la lettera con cui intese celebrare il centenario del concilio di Efeso (1931). 49
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