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tria di san Pietro Claver, presero parte più di 20.000 fedeli); altri erano per gruppi più ristretti, come la adorazione notturna e la partecipazione alle funzioni parrocchiali vespertine nei giorni fe– stivi. Quanto a sè, egli cercava di essere sempre il primo, ed era così esatto che il cerimoniere si sentiva inutile. A proposito della questione sociale, si sforzò di tradurre in pratica le direttive della Rerum novarum. Anche se nella sua diocesi il problema degli operai non era così avvertito come in altre zone della Catalogna, non mancavano nondimeno i suoi riverberi come, per esempio, il sindacale, ed era più o meno manifesta, come in tutte le parti, la lotta di classe, per lo meno nel suo endemico e grande dislivello tra ricchi e poveri. Monsignor Amig6 cercò di formare nel popolo una più matura coscienza sociale mediante l'attivazione dei Circoli Cattolici. L'Apostolo della scuola In tema di gioventù, conosciamo già le prov– videnze del p. Luigi a favore di emarginati e fuor– viati. Però, come vescovo, v'era altro che lo sfi– dava ed irritava: la costituzione, in Spagna, d'una scuola unica e laica, con i suoi perniciosi riflessi su una società fino ad allora uniformemente cat- 45

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