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mimo di sè così grande che mai lasciava traspa– rire i dispiaceri e le pene familiari, dicendo, con senso di umorismo, che gli altri non hanno colpa alcuna delle nostre tribolazioni. Ebbe un fratello e quattro sorelle, una delle quali mori in tenera età. ,, A scuolà Mentre ancora era bambino, i suoi si trasfe– rirono a Valencia, dove cominciò a frequentare la scuola. Un assistente del maestro ogni mattina radu– nava i bambini lungo il percorso per condurli in aula. Un giorno accadde al figlio degli Amig6 y Ferrer un incidente che per poco non fu tragico. Mentre il gruppo dei ragazzi aspettava l'assistente in una piazzetta, passò di li un lattaio con le sue vàcche e le lasciò sole un momento per distribùire il latte ai vicini, momento di cui approfittarono alcuni alunni per improvvisare, con i loro -sopra– biti, una corrida. Giuseppe Maria, il più piccolo di tutti, fuggì pieno di paura, ma sfortunatamente fu inseguito dalla bestia più indomita che lo in– vestì furiosamente e fu sul punto d'infilzargli un corno sotto il mento, sarebbe stato un colpo mor– tale. Quando il lattaio si rese conto della scena « dovette faticare non poco per distogliere l'ani- 13