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fra loro ·i membri .di questa Pia Unione. Il loro scambievole amore deve essere quale Gesù lo ha comandato con le parole e con l'esem– pio, tutto spirituale, per il quale si amino l'un l'altro come Gesù Cristo ha amato noi. Pertanto si ameranno tutti scambievolmente come fratelli in Gesù Cristo senza veruna parzialità, ma con amore uguale. Secondo che impone la carità, più che i beni di questa misera vita, deve ciascuno volere e desiderare ai compagni i beni sopranna– turali della grazia e della virtù, e godere sinceramente del loro spi– rituale profitto ed aiutarli, con l'esempio e con le industrie delle carità, a servire più perfettamente sua divina Maestà. Finchè saranno in-seminario, tanto per esercitare il segreto apostolato della Pia Unione, come per non generare in chi non vi appartiene gelosie e sospetti, col pericolo, alle volte, di suscitare nei rilassati partiti e reazioni, eviteranno tra loro una marcata frequenza ed ogni indizio esterno di singolare intimità d'amicizia, e si studieranno di regolarsi con gli altri mostrando all'esterno di essere amici di tutti ugualmente. Il che non è a dire quanto giovi all'armonia della carità e tiri gli animi, anche dei dissipati, ad affezionarsi ai buoni e li disponga a lasciarsi condurre alla virtù. Ma se la carità per gli altri li chiama a così acco– munarsi con tutti, questa stessa però li deve tirare, quasi a proprio centro, alla compagnia dei fratelli della Pia Unione, coi quali destra– mente cercheranno poco o molto di trovàrsi, perchè stia sempre viva la santa amicizia, nè la compagnia dei dissipati o poco buoni abbia a raffreddare il loro spirito». I mezzi coi quali ciascuno deve concorrere a mantenere così alta e operosa la santa carità sono la preghiera, la correzione e l'ammo– nizione fraterna, la conversazione e l'esercizio pratico di atti carita– tivi. Per la correzione è detto: « Ciascuno desidererà sinceramente di essere ammonito e corretto dai compagni e accoglierà l'ammonizione con cordiale gratitudine, eziandio quando credesse di non meritarla». La conversazione deve essere tale che « e per l'argomento dei discorsi e pei modi, riesca di mutua edificazione e di eccitamento alla virtù». Ciò specialmente ciascun membro si impegnerà a fare nella immi– nenza cli alcune feste particolari, per contribuire alla preparazione e Diocesi di Brescia ». Validamente coadiuvato da mons. Bianchini - cfr. C~nARINI G. o.e., p. 131 ss. - egli riesce a organizzare molteplici corsi annuali in diverse case religiose della città, ~ Lovere, . a Chiari, .a Leno ecc. Il nostro B. si atterrà fedelmente a questa raccomandaz10ne. Ogni anno egli segna nel diario le note degli esercizi spirituali fatti a Lovere o al seminario o all'Annunciata di Borno. -58-
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