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mente eucaristiche e mariane, secondo il consiglio del proprio diret– tore spirituale. Nella meditazione, che dovrà avere due tempi distinti, si seguirà il metodo insegnato da S. Ignazio nei suoi Esercizi. Anche l'esame particolare sarà fatto secondo il metodo di S. Ignazio. La let– tura spirituale deve essere fatta su la vita dei santi che « si sono san– tificati rielle drcostanze nelle quali si trova » ciascun membro della associazione, ma ognuno legga le opere di S. Teresa, di S. Francesco di Sales, di S. Giovanni della Croce, di S. Alfonso, che « l'aiuteranno molto a riformare l'interno». E non si dimentichi lo Scupoli, il Rodriguez, il Segneri. « Finalmente si raccomanda lungo la giornata un tranquillo esercizio di vita interiore, il quale santi.fica e rende meritorie tutte le opere ed occupazioni esterne, anche le più ordinarie e materiali». Basterebbe un confronto con gli estratti delle opere citate, rac– colti nel primo diario, per avere un'idea di quanto fedelmente il Beato si sia attenuto a questi suggerimenti. Fin dalla prima teologia dunque egli inizia la sua antologia ascetica, fondamentale per stabilire il percorso del suo spirito. Come doveri settimanali, vengono raccomandati i sacramenti della confessione ·e della comunione, la visita al direttore spirituale e la santificazione particolare del venerdì e del sabato. Ogni mese si scelga un giorno per l'esercizio della buona morte e per il ritiro spirituale. Ogni anno si facciano gli esercizi « secondo il metodo di S. Ignazio», da soli o in comune, ma per quanto è possibile in qualche casa religiosa (8). Vengono suggerite e raccomandate le novene alle principali feste di Gesù, di Maria e di S. Giuseppe, da praticarsi più con atti interni che con devozioni esterne. Soprattutto gli iscritti « col– tiveranno nel cuore ed anche con esterni ossequi la devozione al SS. Sacramento, che è la sovrana delle devozioni. Nutriranno .filiale devozione a Maria SS., alla quale avranno ricorso con illimitata fidu– cia, tanto nei loro bisogni che per impetrare l'efficace cooperazione della grazia ai ministeri che eserciteranno alla salute delle anime». 4 - La carità come anima della Pia Unione « La santa dilezione fraterna, che Gesù Cristo ha dato come distintivo dei suoi veri seguaci, è il vincolo che deve tenere stretti (8) Sempre e a tutti i suoi sacerdoti il pio vescovo raccomanda gli ·esercizi spirituali. Cfr. ad es. le circolari pubblicate nei volumetti annuali della «Statistica del Clero della Città -57-
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