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10 - Regolamento della giornata Nori si creda però che a Berzo egli si .svincolasse dalla disciplina e dall'ordine, poichè .fin dal primo anno portò con sè il regolamento spirituale della giornata, deciso ad osservarlo con la massima fedeltà. Don Gaffuri, sotto la direzione del quale l'aveva composto, glielo aveva approvato e benedetto: lontano dal seminario e dalle sue regole, il Beato era sicuro di vivere anche in famiglia nella sola volontà di Dio. Quelle norme così .fitte e obbliganti, che a qualunque di noi sembrano tantp aride e severe, erano per lui una segreta forza di elevazione e di unione. Il regolamento che nel 1862 portò a Berzo, come avverrà in modo più evidente per gli altri, specialmente per l'ultimo, scritto quando il Beato era già cappuccino, è diretto soprattutto a tracciare norme per le azioni e le ascensioni dello spirito. Le pratiche di pietà hanno una parte preponderante. Lo studio vi è ricordato come dovere che si ha da compiere per motivo di virtù. Così avviene anche per la ricreazione e il passeggio, per i quali c'è l'impegno esplicito di man– tenere il raccoglimento interiore. Il lato dunque veramente interessante di questa compatta serie di precetti è la prevalenza che, già nei primi tempi del seminarìo, ha in lui la vita interiore su la vita esteriore e la tendenza alla solitudine per meglio abbandonarsi al colloquio con Dio. Dal primo pensiero ·del mattino, che è un saluto affettuoso a Maria, alla volontà di far « tutte le azioni in unione a quella intenzione con la quale operava Gesù », alle frequenti visite al ss. Sacramento e alla Vergine, all'esa– me di coscienza, tutta la sua giornata è preghiera e soltanto preghiera. Ecco il regolamento nel suo testo originale. «J O - La mattina appena destato mi leverò, purchè siasi suonata l'Ave Maria, mi segnerò e reciterò il ' dignare ' con l'oremus e con una gloria a s. Stanislao ed un'altra a s. Lorenzo. Vestendomi reciterò un ' de profundis '. 2° - Poi andrò ad ascoltar messa in chiesa, ove dopo aver ringra– ziato il Signore della sua assistenza in quella notte e pre– gatoLo a continuare, gli offrirò tutte le mie azioni in unione a quell'intenzione colla quale egli in terra operava, reciterò un Pater Ave e Credo, l'Angelus Domini. 3° - Indi farò la meditazione, la quale chiuderò con la recita di -49- 4 - Beato Innocenzo
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