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concedeva il suo capo, don Giovanni avrebbe potuto permettersi qualche iniziativa, ma volle dipendere sempre ·e in tutto da don Bianchi, come se si fosse trattato di un suo superiore (40). . In una cosa soltanto non accontentò mai il suo capo. « Era con– suetudine, dice don Pietro, che il poco vino rimasto nelle ampolle dopo la •celebrazione delle messe, se lo bevessero i sacristi e quando ciò capitava - purtroppo rare volte! - io ne offrivo al compagno Scalvinoni. Ma non ne volle mai accettare un gocciolo, protestando che gli avrebbe fatto male » ( 41). Per mons. Gaggia, il segno più alto della stima e della venerazione che tutti avevano dello Scalvinoni si ebbe in occasfone di una sua pre– dica mariana durante un mese di maggio. « Quando egli faceva il terzo corso di teologia, la domenica sera durante il mese di maggio i chierici del seminario maggiore di s. Cristo, allora ginnasiali, sole– vano tenere dopo la cena nel luogo della ricreazione, che era la stanza di studio e di scuola, un discorsino su la Madonna. Di regola si ascoltavano come cosa da chierici e dopo cena, con le solite critiche più o meno giuste, ma sempre amare e ridev.oli. Predicò lo Scalvi– noni e fu ascoltato con profondo silenzio e attenzione e finito che ebbe, tutti si era compresi della parola di lui e tutti in silenzio per un po' si pensava, tanta era la persuasione con la quale egli aveva ·parlato e l'amore che egli mostrava alla Vergine, da esserne tutti rimasti presi alle sue pamle. Non solo rivelò la grande pietà che egli nutriva verso la Vergine, ma anche la bella mente con la quale così ·bene disse sì belle cose di Lei » ( 42). 9 - Ogni anno in vacanza a Berzo Dopo gli esami, ogni anno il nostro Giovanni ritornava ai suoi monti per le vacanze. Rivedeva parenti ed amici, ritornava ai luoghi prediletti della sua infanzia, riprendeva a leggere vite di santi, soprat– tutto pregava. Gli faceva bene la vicinanza della mamma che seguiva con trepidazione gli sviluppi della sua: vita spirituale. La buona donna non osava contrariarlo, ma non condivideva certi suoi modi così austeri. (40) P., p. 144, 94. (41) P., p. 145, 97. (42) P., p. 147-48, . 105; cfr. 117, 1.
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