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penetrante quando trattava argomenti di vita interiore, luminosa · e chiara su questioni di scuola. Era certamente durante la ricreazione che egli ripeteva ai compagni un po' tardivi la lezione del professore. A volte, anzi, curvo sul tavolino in un angolo della sala di ricreazione « aiutava i compagni nei loro compiti» (37). Uscendo a passeggio soffriva nel vedere e non poter soccorrere tanti poveri. Cosa poteva fare lui, povero figlio di una vedova, che stentava a passargli il necessario? Ebbe allora un'idea generosa. Col permesso del direttore spirituale, a mensa, incominciò a riempirsi le tasche di pane. Era poco, ma era tutto quello che poteva dare (38). Lo Spirito Santo, fin da quegli anni, apriva a quest'anima la via dell'immolazione nella carità sacerdotale e la stimolava ogni giorno più forte e urgente. Divenuto curato egli non sarà più padrone delle sue cose e di se stesso e la mamma, nonostante la premurosa atten– zione per lui, n~n riuscirà a salvarsi neppure la pietanza. 8 - Sulle orme del santo Ctu ato d'Ars Negli istituti religiosi e nei seminari l'ufficio di sagrista è nor– malmente considerato un premio di condotta. Ai troppo amanti della ricreazione e ai distratti non si affida la cura degli arredi sacri e degli altari. Al nostro Scalvinoni sembra che questo ambito incarico sia invece stato dato fin dal primo anno, poichè il suo esempio agì immediatamente sui superiori. Egli non desiderava altro. L'altare era per lui un'irresistibile calamita: in cappella e in sagrestia trovava sempre da fare. « Prendeva occasione, dice il suo compagno e capo don Pietro Bianchi, dall'im– piego che aveva di sagrestano, per stare in chiesa più che potesse, cosa che a me, pure sagres tano, tornava comoda e insieme di rim– provero, perchè trovavo fatte bene e con anticipo le cose che dovevo fare io. Più volte lo sorpresi prostrato avanti all'altare o con lo stro– finaccio in mano o con le braccia aperte, e dicendogli io se voleva diventare un altro Curato d'Ars, arrossendo mi rispondeva: magari, magari » (39). Come compagno sacrista e soprattutto per la fiducia che gli (37) P., p. 141, 85. (38) P., p. 144, 94. (39) P., p. 143, 91. -46-

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