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deva parte alle imprese accennate, ricorda che incontrandolo i chie– rici ripetevano l'antifona lìturgica: « Valde honorandus est beatus Joannes Scalvinoni » (31). « Era considerato il più pio, continua il vescovo, e veramente tale si addimostrava con la sua devozione in chiesa, col suo conversare, con la sua diligenza nella osservanza di tutte le più minute regole, che mai trasgrediva, sebbene alcuni chie– rici, tra i quali qualche volta anch'io, si divertissero di metterlo alla prova » (32). Era soprattutto la sua maniera di pregare che affascinava. Bastava osservare la sua devozione nel fare le genuflessioni davanti al ss. Sa– cramento o quando si accostava a ricevere la santa Comunione per conoscere « quanto viva sentisse la presenza di Dio e quanto gustasse le cose del Signore » (33). In quei momenti « appariva in lui un ardore di carità verso Dio non ordinario ». Durante la giornata faceva uso frequentissimo delle giaculatorie, che l'aiutavano a mantenere l'unione con Dio (34). I suoi compagni dicono che, in ricreazione e allo studio, lo si vedeva mettere spesse volte la mano sul petto, premeva sul cuore l'immagine del Cuore di Gesù e pregava, abbandonandosi al divino richiamo (35). Questa pietà intensa e profonda aveva le sue più belle manife– stazioni nella osservanza disciplinare, nell'esercizio della carità e nella mortificazione. « Da tutto il suo contegno, dichiara il suo capo– sagrista, specialmente dalla somma modestia dei suoi sguardi recan– dosi a passeggio, e dalla esatta osservanza della disciplina, per amor della quale cessava subito di scrivere se la campanella chiamava al– trove, mi feci la convinzione che lo Scalvinoni avesse una coscienza sommamente delicata e schiva di ogni difetto volontario » (36). I suoi compagni ricordano che anche in seminario « non giocava quasi mai». Avvertendo il pericolo di passare per «misantropo», egli si studiava di mostrarsi sempre « ilare » in volto e di trattare con tutti con la più grande affabilità. Durante la ricreazione preferiva conversare. Parlava di materie scolastiche, più facilmente e frequen– temente di cose spirituali. La sua parola era « calma e piacevole », (31) « Il Servo di Dio P. Innocenzo da Berzo», foglio mensile di supplemento a 11. Scintilla», luglio 1934, p. 2: « I seminari ove fu chierico e vicerettore il p. Innocenzo», intervista di p. Alipio da Origgio a mons. G. Gaggia. (32) P., p. 147, 104, (33) P., p. 141, 83. (34) P., p. 141, 84. (35) P., p. 144, 91. (36) P., p. 144, 93; cfr. 141, 82; 142, 86.
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