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godevo un mdndo a vedere il suo maneggio quasi goffo e il suo ridere bambinesco e i suoi molti falli che commetteva nel gioco, mostrandosi del tutto inabile » (32). Anche don Faustinelli, rifacendosi al primo anno di collegio, assicura che il Beato « era allegro e faceto, aveva anche qualche frizzo, ma prestissimo divenne raccolto: prima prendeva parte ai giochi e ricordo quando giocava a palla» (33). U suo gusto e il suo gioco, fin da quell'età, era dunque un altro. Quando non lo si vedeva in ricreazione si poteva giurare che egli era davanti alla Madonna in chiesa, dove stava a lungo come « un angelo rapito in preghiera». Don Rondini fu uno dei primi ad avvertire questi gusti di Giovannino. Quando non lo vedeva girar per i cortili, anch'egli andava in chiesa, si inginocchiava ac– canto a lui e pregava. Così divenne presto suo amico. « Penso, egli dice, che il bene che mi voleva fosse causato dal vedermi di quando in quando con lui ai piedi dell'altare di Maria» (34). « Era comune e sentita opinione che egli si preparava a diven– tare un vero santo » (35). E quale guida migliore della Madonna poteva scegliere per il suo arduo proposito? Perciò tutto quello che, sia pur minimamente, poteva onorare Maria lo impegnava a fondo e in modo così palese che diveniva esempio e sprone a tutti i compagni. Il rettore Taccolini, conoscendo l'importanza della devozione alla Madonna per la vita morale e spirituale dei suoi allievi, era solito dare al mese di maggio una particolare distinzione (36). A turno impegnava i ragazzi a vedere i punti della meditazione e a ricordarne l'esempio. Per stimolarli alla pratica faceva leva anche sul lor.o amor proprio, interrogando pubblicamente. Quando nessu– no sapeva rispondère don Taccolini chiedeva allo ·scalvinoni: che era sempre preparatissimo (37). (32) P., p. 88, 11. (33) P., p. 104, 71. (34) P., p. 88, 12; cfr. pure 87,10; 89, 24; 107, 82 ecc. (35) P., p. 89, 16. . (36) Tra le diverse iniziative p·er dare rilievo al mese mariano si ricordano le solenni accademie di chiusura, tenute in santa Maria alla presenza di un foltissimo pubblico. Non mancavano mai nel programma le composizioni poetiche in italiano, in latino e persino in greco a lode della Madonna. Cfr. MARINONI L., mss. c., p. 25. (37) Il testo delle meditazioni più usato era il libriccino del Muzzarelli. Cf. P., p. 106, 79-80. L'indicazione ci sembra assai utile per comprendere la precoce azione di alcuni temi ivi trattati su l'anima del nostro B. Citiamo, desumendo da un'edizione moderna a nostra disposizione: « Salute dell'anima - Preziosità dell'anima - Tempo - Peccato -27-
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