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che tiro burlone. Il Beato, così schivo e quieto, sempre disposto a perdonare e incapace di riferire ai superiori contro le piccole an– gherie, era la mira preferita. « Ricordo, dice Lorenzo Tòttoli, che essendo io vivacissimo e un poco folletto, mi divertivo in ricreazione a scherzare con il com– pagno Scalvinoni, a saltargli addosso, a urtarlo: quelle cose insomma che si fanno tra ragazzi un po' sbrigliati. Ma non ci fu mai verso di vederlo impazientito .o anche solo menomamente alterato, sicchè gli si ripetevano gli scherzi molto volentieri» (17). A volte però qualcuno esagerava e metteva a seria prova la sua virtù. Un certo Zana di Ono s. Pietro, per qualche modesta .ripren– sione avuta da Giovannino per cattivi discorsi, lo prese in mala vista e incominciò a fargliene di tutti i colori. « Ricord.o benissimo, dice un teste, come una sera questo monello saltò addosso allo Scalvinoni e lo percosse con una ciabatta, ma lo Scalvinoni non faceva che ripetergli di star quieto e tornare al suo letto» (18). Assieme a questi cattivelli non mancavano coloro che di propo– sito lo stuzzicavano per vedere come reagiva. « Un mio compagno, dice don Domenico Bettinelli, non cattivo, ma neanche delicato, disse un giorno a me mentre passeggiavamo sotto i portici: - Vuoi vedere che io faccio adirare lo Scalvinoni? - No, no. Lascialo stare lo Scalvinoni, gli dissi io. Ma egli non dandomi retta, si mise a spingere la trottola sotto i piedi dello Scalvinoni e poi lo rimproverava che gliel'avesse fer– mata ed esigeva che gliela ravviasse lui stesso. Il povero Scalvinoni gli domandò umilmente scusa, gli ravviò la trottola e ciò per ben tre volte. L'ultima volta quel mio compagno lo colpì col frustino alle gam:be, finchè il povero paziente dovette allontanarsi. Allora l'altro, tutto contento, mi diceva: Hai visto però com'era diventato rosso? » (19). (17) P., p. 87, 9. Cfr. pure la deposìzione di Francesco Priuli: « Ricordo benissimo come noi talora anche con crude maniere lo tirassimo fuori di chiesa affinchè venisse a giocare · con noi ed egli non si è mai .mostrato risentito e si lasciava trattare a nostro modo». P., ~~ . (18) P., p. 88, 13 e 14. In questi casi dolorosi poteva far qualcosa per lui soltanto il citato Mendeni Giambattista. Cfr. P., p. 100, 53. Questo giovane sapeva imporsi a tutti i convittori, anche ai più vivaci e litigiosi, per le belle sue doti di mente e per le sue forme atletiche. (19) P., p. 106, 81. -23-
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