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« Purgato così. il cuore e sublimata la mente, il virtuoso volge a saggezza tutte le sue azioni. La calma e la tranquillità che d'ordinario regna nell'interno dell'anima sua lo accompagna ben anco nel suo esterno operare e però non è precipite, non corrivo, nè facile alle prime impressioni; spiega soavità e dolcezza di modi, sa cogliere le opportunità di guadagnarsi gli animi, sa aspettare a tempo op– portuno, non si lascia come debole canna smuovere od agitare. La virtù impronta d'un carattere di grandezza tutte le sue azioni: il portamento ed il tratto, il conversare, il ricrearsi, il disimpegno degli uffici, l'adempimento dei dqveri, tutto per lui spira assenna– tezza e nobiltà d'animo. Affabile coi soggetti, piacevole con gli eguali, rispettoso coi superiori, non per brama di piacere, non per ambizione di favore, non per segreta ipocrisia, ma per vero merito si rende a tutti caro, si cattiva e vince tutti i cuori. Compatisce i difetti altrui, non li divulga e meno li esagera; onora il mer1to e non lo invidia; apprezza le virtù e si fa ad imitarle. Sa confor– marsi alle oneste convenienze del mondo, senza piegarsi alle sue massime perverse; ha cura della vera gloria, ma schiva ogni bas– sezza, abborre ogni falso onore; si rende amabile colla condiscen– denza, ma senza cedere a lusinghiere insinuazioni. E' sincero senza essere imprudente, dignitoso senza fasto, riservato senza doppiezza, piacevole senza affettazione. Socievole ed accostevole a tutti, sa no– bilmente segregarsi dagli incauti, dai liberi e spensierati, che sempre pregiudicano a virtù». Giovannino, che da ormai due anni si trovava al collegio e seriamente si sforzava di attuare in sè il grande programma for– mativo, vedeva in queste parole delineato il suo ideale. Da lungo tempo egli voleva essere così, ma an çora non vi era riuscito. Biso– gnava rinnovare il proposito, pregare con più fervore, donarsi a Dio maggiormente. Solo in questo modo avrebbe potuto raggiun– gere la splendida meta, quella virtù che « purifica l'uomo nell'in– timo, lo educa a generosità di sentimento e di affetto, lo fa operare con calma e tranquillità, impronta di un carattere di grandezza · ogni azione, rende l'uomo sempre uguale a se stesso in tutti gli eventi, forte contro l'esca del piacere, padrone di sè; lo santifica nelle sue stesse passioni, lo stimola a cercare con ogni sforz~ il proprio perfezionamento, lo fa irremovibile dal retto proposito e lo solleva alla santità » (8). (8) Dal « Programma del Ginnasio Municipale di Lo11ere per l'anno scolastico 1856-57 », Lovere 1857. Discorso di don Bartolomeo Zitti. -19-

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