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so in caso di bisogno, soprattutto i segni evidenti della vocazione di Giovannino, finirono presto per vincere ogni sua resistenza e Fran– cesca si decise a lasciarlo partire per Lovere. Le prime indispensabili spese per il corredo incisero sensibil– mente sui suoi risparmi, ma questo non era niente. La preoccupava soprattutto la solitudine in cui si sarebbe nuovamente trovata, poichè _i la partenza di Giovannino distruggeva il suo sogno di vita familiare serena e intima. Povera Francesca! Uno al cimitero e l'altro al colle– gio. Ma così voleva il Signore, che l'aveva fatta sposa perchè fosse la mamma di un santo. 1 - Il collegio di Lovere Collocato in una incantevole pos1z1one, a vista del lago e dei monti, accanto all'antica chiesa di santa Maria, il collegio fu ed è l'orgoglio della cittadina. Derivato dall'accademia Brighenti, fon– data dopo il 1630, questo istituto ebbe sempre fama di scuola dotta e sicura (2), dove i figli delle più nobili famiglie localì e delle valli confluenti ricevevano una distinta formazione culturale e morale. Fino a tutto il settecento il collegio mantenne fede alle pie intenzioni dei fondatori, ospitando normalmente un'ottantina di chierici, i quali, dopo le classi ginnasiali e promossi ai corsi di filo– sofia, scendevano in città, dove terminavano i loro studi ecclesiastici. Nel 1765 per decreto del Card. Molino, vescovo di Brescia, il col– legio ospitò anche i corsi di .filosofi.a e di teologia, diventando un vero e proprio seminario; ma il disordine portato dalle armi francesi, che occuparono Lovere e si stabilirono nei locali stessi del collegio, obbligò i chierici a tornare a Brescia. D'allora in poi l'istituto andò (2) MARINONI L., « Cenni storici intorno alle scuole e al collegio-convitto di Lovere *• Bergamo 1881. Dello stesso autore su questo coltegio vedi anche « Documenti Loveresi », Lovere 1895, p. 245-46. Per dire dell'importanza di questo collegio basti citare alcuni nomi dei suoi più celebri allievi. Giuseppe Tovini, amico intimo del B., apostolo dell'azione cattolica, autore di molte– plici istituzioni provvidenziali all'economia, alla coltura e alla vita cristiana del popolo italiano; Lorenzo Tottoli, pure grande amico e ammiratore del B., fu « uno dei rari funzionari statali in Italia che, in quel temJJ-0 e in quel clima massonico, non facessero mistero della loro franca convinzione di credenti»; Camillo Golgi di Corteno, celebre istologo di fama mondiale che nel 1906 ottenne il premio Nobel. Nei decenni precedenti all'entrata del B. erano al collegio loverese mons. Luigi Marinoni, mons. Geremia Bonomel/i, mons. Martinaz– zoli, ecc. Cf. C1sTELLIN1 P. A., Giuseppe Tovini, Brescia 1954, p. 7 ss.; vedi soprattutto BoNFADINI N., La scuola classica di Lovere nel suo IV centenario. Lovere 1931. -18-

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