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pio dei suoi santi concittadini, ·forse appena ascoltato, gli stava di– nanzi e lo spingeva ad una pia e fervida gara. Come poteva egli esser vinto dal sonno o distratto dal pesante russare dello zio che gli gia– ceva accanto? Dio era già più forte in lui di ogni stanchezza e di ogni tentazione. Giovannino infatti, già da questo tempo, rivela in se stesso operante e ineffabile la divina capacità di astrarre una creatura dalle cose del mondo e dalle stesse necessità della natura per assor– birla in se e immergerla nella dolcezza della più intensa preghiera. La sua pietà si accese nel desiderio dell'eucarestia. Accompagnan– do i parenti in chiesa era preso da santa invidia quando li vedeva salire alla balaustra per ricevere Gesù. Ma la sua brama non dovette rimanere inappagata a lungo. Non sappiamo con esattezza quando egli potè ricevere la sua prima comunione, ma pensiamo che la rice– vette presto: forse non dopo i dieci anni (19). Il suo amore a Gesù eucarestia ebbe allora delle fiamme e tale si mantenne e si rivelò allo sguardo osservatore della gente. Le mamme lo consideravano « un esemplare di pietà e un vero angioletto», e lo additavano quale modello di preghiera ai loro figli « specialmente quando lo vede– vano prepararsi alla santissima comunione». Egli non poteva sta_re lontano da Gesù: lo riceveva più spesso che poteva e moltiplicava fra il giorno le sue visite. I contemporanei videro in lui un piccolo « innamorato » di Gesù (20). Anche la sua devozione alla Madonna ebbe delle manifestazioni precoci e sorprendenti. Un teste dice che il Beato « diè a vedere fin da fanciullo una spiccata inclinazione alla pietà, specialmente una singolare devozione verso la Madonna, al cui altare si fermava per lunghe visite con le mani giunte e come rapito in estasi » (21). Un giorno ebbe la gioia di far da padrino ad un battesimo. Dopo la funzione, stringendosi fra le braccia la piccola creatura, tra la meraviglia di tutti andò diritto all'altare della Madonna per offrirla e consacrarla a Lei. Oggi questo atto non sorprende più (19) P., p. 84, 2. Sappiamo che in Valcamonica imperversava ancora il gians·enismo ad opera specialmente del Guadagnini, parroco di Cividate. Cfr. in MoNTESE G., « Tamburini e il giansenismo bresciano », Milano 1942, la prefazione di GuERRINI P. In alcune parrocchie tuttavia incominciava una provvidenziale ·e operosa reazione, attuata sopratutto con l'iniziare per tempo i fanciulli alla sacra mensa. Forse il nostro B. ricevette la prima sua Comunione il 2-5-1854. Cfr. APN., Registro delle messe. (20) P., p. 94, 33; 102, 62; AP:, c. 34, b. 6. (21) P., p. 93, 30; cfr. anche 94, 33; 100, 49. -11-
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