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cazione, delle piccole privazioni, delle scortesie e trascuranze che dovesse soffrire, essendo queste mortificazioni esterne, che giovano alla unione e fraterna carità e tolleranza, le più preziose. Cercherà di essere meno che sia possibile di peso agli inservienti e mostrerà gratitudine dei servizi che gli renderanno. Si guarderà dal compro– mettere presso i famigliari il sacro suo carattere, e perciò non com– parirà mai in mezzo a loro senza le vesti convenienti al suo grado, nè si permetterà mai leggerezze nè scherzi disdicevoli ad un eccle– siastico, ma habitu, gestu, incessu, nihil nisì grave moderatum ac religione plenum prae se feret (Tril 22, c. I: De ref.). Capitolo IV - Come debbono usare coi confratelli di ministero La Pia Unione è destinata ad esercitare una soave influenza e. come un tacito apostolato nel Clero della Diocesi. Essa deve essere come il piccolo lievito che fermenta tutta la massa della farina, in mezzo alla quale si nasconde, come dice Nostro Signore neH'Evan– gelio. Perciò tutti quelli che entrano in essa devono schivare ogni esterna singolarità, che aliena gli animi, ed usare modi semplici e conciliativi, acconciandosi santamente a tutto che non sia punto contrario alle discipline ecclesiastiche. La santità non consiste nel- 1' operare, nelle azioni lecite o buone, diversamente dagli altri, ma nel santificare colle interne disposizioni dello spirito le cose ordinarie e comuni. Se non devono legare amicizia intima se non coi migliori, è però necessario essere con tutti di modi cortesi e cordiali, e non lasciarsi increscere verun sacrificio per compiacere ed aiutare eziandio i Preti inferiori per grado o per età; nè stimare basso alcun ufficio, che può · essere impreziosito dalla carità, avendo detto il Signore: Quicumque voluerit inter vos maior fieri, sit vester minister et qui voluerit inter vos primus esse erit vester servus, sicut Filius hominis non venit ministrari, sed ministrare et dare animam suam redemptionem pro multis (Mt. 20). I Membri della Pia Unione con santa condiscendenza sacrifiche– ranno, ogni volta che sarà utile alla carità, l'esercizio stesso della mortificazione, prendendo parte per amore dei fratelli à qualche sollievo ed onesto divertimento, al quale avrebbero volentieri rinun– ciato per spirito di cristiana rinnegazione, salva sempre l'osservanza dell'ecclesiastiche discipline. Ricorrendo qualunque offesa non solo la -279-
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