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XVI I - Grandezza e attualità del suo spirito Il p~ocesso per la Causa di Beatificazione del p. Innocenzo non è stato certamente rapido, ma nemmeno lentissimo, come avvenne per altri Santi. La dispersione dei documenti necessari - e che il solito rigore della Chiesa non poteva ignorare -, nonché il silenzio del quale sembra che il nuovo Beato abbia voluto circondàrsi anche nella sua vita d'oltretomba, provarono duramente la fede dei suoi devoti e la costanza dei postulatori, ma a nessuno che ne aveva accostato l'eccezionale statura spirituale passò mai per la mente il dubbio che egli non avrebbe raggiunto gli onori degli altari. Si tratta infatti di una santità autentica, oseremmo dire tipica, la quale, mentre ci presenta uno spirito costantemente immerso ed assor– bito in Dio, raggiunto nel silenzio profondo di una vita ignara o quasi delle cose e delle vicende della terra, ci offre pure, su misura che crediamo insolita, l'uso che i Santi seppero fare dell'umano mezzo di santità, vogliamo dire la loro volontà. Egli è il santo del metodo circostanziato e precisato nei minimi particolari, che, con l'osservanza fedele ed amorosa, diviene segreto di vita interiore fecondissima ed ala ai suoi voli serafici. Durante questi cinquant'anni si è voluto fare del p. Innocenzo il santo della preghiera, il santo del silenzio, dell'umiltà, della peni– tenza, il serafino degli altari. E tutto ciò sta bene e fa piacere, perché, in definitiva, conferma anche per il nostro Beato la multiforme esem– plarità che ogni Santo presenta all'imitazione; ma non soddisfa pie– namente. Chi osserva la sua vita in profondità avverte subito che isolare ad un aspetto, sia pur eminente, la sua figura spirituale, signìfica ridurla ed impedirsi di coglierla nei suoi veri motivi.'Una vita. consimile è complessa e semplitissima ad un tempo, e non si présta alla riduzione unitaria se non la si vede inserita in quel movente segreto, dal quale tutta deriva e si attua. E questo è la sua

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