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I cappuccini lasciavano fare. Scrivevano delle piccole vite sui loro periodici o le inserivano nei loro libri storici, ma non passavano a un'opera di interessamento diretto. La cauta attesa, che sembrò ad alcuni voluta indifferenza, ci diede dei documenti di altissima stima e venerazione per p. Innocenzo. Dalla Madonna del Sasso sopra La– carno in data 23.1.1901 p. Giustino da Brusio scriveva a mons. Nardi, postulatore generale dell'Ordine, una lettera che è tutta un inno alla virtù del Beato e prega e scongiura che non si lasci cadere la mema– ria del suo esempio di santità. Ricorda alcuni episodi personali, il trionfo popolare ai funerali di Bergamo e nella traslazione a Berzo, lamenta che si sia fatto ancora così poco, propone uno schema per le interrogazioni dei testimoni ai processi, soprattutto insiste perchè si inizi la causa ( 18). Mons. Nardi prese tempo. Si interessò personalmente del p. Innocenzo, ne volle conoscere la vita e la virtù, la esaminò e sollecitò i superiori di provincia a volersi impegnare nel senso della causa. Nel 1908 nominava vicepostulatore il p. Isaia da Gerenzano, guardiano di Brescia. Questo padre, presi accordi con la curia vescovile dioce– sana, diramava subito la seguente circolare, diretta a tutte quelle per– sone che potevano offrire notizie sul Beato. « Molto Reverendo e Stimatissimo Signore, « La fama di santità del servo di Dio p. Innocenzo da Berzo cappuccino, al secolo Scalvinoni don Giovanni, defunto nel 1890, crescendo e dilatandosi ognor più, induce la Postulazione dell'Ordine nostro a introdurre la Causa di Beatificazione di lui. A ciò occorre un materiale ampio di dati storici che non pos– siamo da noi stessi compiere; senza dire che ad ogni modo le memo– rie di un tanto servo di Dio, i fatti grandi e piccoli che posero in luce le sue grandi virtù non devono andar perdute. Perciò ci per– mettiamo di rivolgerci alla S. V., che ebbe la fortuna di conoscere personalmente o d'aver conversato con chi personalmente lo conobbe, perchè abbia la compiacenza di notare o far notare tutto ciò che di edifìcahte vide e sentì narrare della vita, delle gesta di p. Innocenzo, .delle virtù e grazie soprannaturali ed eziandio dei miracoli che si idicono da lui operati. Piccoli fatti, piccoli particolari, piccole circo– stanze mettono spesso in rilievo, specie se numerose, delle grandi virtù. E siccome di cose umili e nascoste fu specialmente intessuta la vita di p. Innocenzo, queste preghiamo che non vengano trascurate, (18) Vedi questa lettera in P., p. 500, tra i Documenta, n. 2. -260-

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