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confido che abbia a precedere il p. Carlo d'A:bbiategrasso negli onori degli altari » (12). Di questo servo di Dio si intendeva infatti di iniziare i processi informativi che in seguito, per più ragioni ma .tutte inefficienti, si abbandonarono in favore della causa di p. In– nocenzo. Quello del Beato era infatti l'unico nome che si presentava ricco di speranze, qualora non si fosse voluto istituire una causa storica: ma si andava nel difficile. P. Innocenzo correva su la bocca di tutti, nessuno dubitava della sua santità, tutti in Valcamonica e fuori si sarebbero prestati a deporre per lui. Vale infatti, dopo l'entusiasmo che si manifestò attorno alla sua salma, l'attestazione di don Damia– no Zani: « Quello che avvenne ai funerali e in occasione della tra– slazione a Berzo, fu un referendum popolare di acclamazione alla santità del servo di Dio, tanto che io ebbi a dichiarare che per tempi antichi tale dimostrazione di popolo sarebbe bastata a procu– rare a p. Innocenzo l'onore degli altari» (13). Don Ottelli, arciprete di Gianico, confermando diceva: « Nell'opinione del nostro popolo il p. Innocenzo è già santificato » (14). Alla sua tomba accorrevano pellegrini e devoti, i fiori non man– cavano mai, le candele ardevano continuamente, a volte si vedevano anche i segni di vero culto, tanto che l'arciprete di Cividate, vicario foraneo, intervenne: e fu obbedito (15). Per alimentarsi, la fede e la devozione popolare non avevano davvero bisogno delle commemo– razioni annuali, stabilite per marzo e settembre; senza alcun preav– viso la gente accorreva sempre numerosissima. Queste commemora~ zioni erano sempre funebri: apparato nero, elogio in stola nera, pre– ghiere di suffragio come per un qualsiasi defunto (16). Ma il popolo non si accontentava di questo: voleva introdotta la causa per vedere il suo santo «Fratino» su l'altare (17). (12) P., p. 451, 71. Il p. Carlo da s. Martino Olearo, missionario in Brasile, avrebbe potuto offrire notizie non trascurabili per la conoscenza della figura interiore del B., ma non potè esser chiamato ai processi canonici perchè, in s·eguito ai dolorosi fatti di Alto Alegre, perdette completamente la memoria e restò psichicamente turbato. AC., c. Necrologie, n. 127; P., Responsio ad animadversiones, p. 22. (13) P., p. 470, 31. (14) P. ALIPIO DA ORIGGIO, o.f.m. cap., o.e., p. 160. (15) P., p. 463, 4 ·e 5: La deposizione è dell'amico e ammiratore don Michele !sonni che ebbe più volte in casa a Cividate Camuno il nostro B. (16) « Al suo sepolcro, per grazie ricevute, vidi appesi molti segni di culto popolare, Io qual vicario foraneo li proibii e di fatto furono tolti. Intervenni fin quando rimasi arci– prete di Cividate all'anniversario del servo di Dio, solito a celebrarsi a Berzo, e assicuro che fu sempre solenne per devozione di popolo e di clero, ma non vi osservai mai nessun, segno di culto proibito: l'apparato tutto nero, l'elogio funebre .in stola nera, a tenore dì suffragio non di culto ». P., p. 463, 5. (17) P., p. 469, 29. 259 -

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