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\ Tutto quel giorno in cui fu esposto .si mantenne la ressa dei fedeli e si dovette anche limitare la distribuzione delle cose appartenenti al servo di Dio». I frati furono i primi a impadronirsi di reliquie. Quelli che arrivarono per ultimi presero le forbici e tagliarono brani della tonaca. Il popolo, ormai deluso nelle sue speranze di ottenere un ricordo del defunto, passando vicino alla bara fingeva compunzione, ma studiava una distrazione dei custodi per tagliare quanto poteva. Quella povera tonaca fu cambiata per ben tre volte (46). Secondo il costume dell'Ordine i suoi funerali furono assai modesti, ma la gente era moltissima. Di soli sacerdoti diocesani - e non si sa spiegare come ne fossero informati e quali motivi avessero per intervenire ai funerali di un religioso che non conoscevano - se ne contarono più di quaranta. Alcuni di essi erano scesi dalla Val– camonica (47). Quando sul piazzaletto della chiesa « i becchini, prima di porlo sul carro, scoperchiarono il feretro per la solita veri.fica, tutto il po– polo si levò in punta di piedi a volerlo vedere» (48). L'enorme corteo si diresse lentamente verso il cimitero di s. Maurizio. La salma fu deposta tra le tombe dei sacerdoti. Su la cassa, in matita azzurra, scrissero un nome: « Scalvinoni » (49). Quando i frati, uscendo dal cimitero, si guardarono in faccia come per dirsi il loro sgomento, avvertirono di aver commesso una fatale dimenticanza: a nessuno era venuta l'idea di prenderne la foto– grafia. E la pena di non poter più mirare le dolci e mansuete sem– bianze dello scomparso fu per tutti acutissima (50). di conoscerlo e praticarlo, ammirati ed edificati delle sue rare virtù, se lo tenevano in conto di santo. Scnonchè, al riflesso della inesorabilità della giustizia divina che scorge delle macchie nella purezza degli Angeli, si raccomanda il compianto confratello alla caritli dei consueti suffragi. Bergamo, 4 Marzo 1890. Fr. Epifanio da Saronno, Guardiano». AP., c. 21, c. 36. (46) P., p. 462, 2; 466, 15-16; 469, 27; 473, 41; 474, 48; 485, 89; ecc. (47) P., p. 484, 83; Cfr. 466, 16. (48) P., p. 488,97. (49) P., p. 476, 53. (50) P., p. 485, 89: deposizione di mons. C. Cattaneo. La Provvidenza ha tuttavia di– sposto che venisse conservata una fotografia del B., scattata probabilmente a Boario nel 1886, quando egli si fermò alcuni giorni alle terme, ospite dei fratelli Marinoni, la signorina Elena, morta recentemente quasi centenaria a Lovere, e mons. Luigi, estensore della citata biografia è già professore del B. al collegio. L'immagine fu a lungo studiata e fatta studiare dal com– pianto p. Mauro da Cornate d'Adda, già archivista di Provincia. AP., c. 34, b. 8. Tutti coloro che videro il B. confermano l'autenticità dell'immagine. La riproduciamo all'inizio del volume. Essa è un documento di prim'ordine su la vita interiore del B., come risulta dai processi canonici e dai suoi stessi mss. 249 -

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